Classifica città più care d'Italia del 2024: Siena al terzo posto

Classifica stilata dall'Unione Nazionale Consumatori su base Istat: prima in classifica Bolzano, poi Rimini, medaglia di bronzo per Siena

Di Redazione | 18 Gennaio 2025 alle 13:30

Siena è medaglia di bronzo nella classifica delle città più care d’Italia, stilata dall’Unione Nazionale Consumatori in termini di aumento del costo della vita. Lo studio è basato sull’inflazione media dello scorso anno resa nota da Istat. 

In testa alla graduatoria c’è Bolzano, qui l’inflazione media è pari a +1,7%, la seconda più alta d’Italia dopo Brindisi (+1,8%), si traduce nella maggior spesa aggiuntiva annua, equivalente, per una famiglia media, a 492 euro in più rispetto al 2023. Medaglia d’argento per Rimini, che, avendo la terza inflazione più elevata del Paese, +1,6%, ha un incremento di spesa, rispetto al 2023, pari a 435 euro a famiglia.

Sul podio c’è poi Siena che con +1,7% (ex aequo con Bolzano) ha una spesa supplementare pari a 434 euro annui per una famiglia tipo.

Al quarto posto c’è Padova che con +1,5% registra una stangata pari a 386 euro. Poi Parma (+1,4%, +380 euro) e al sesto posto Napoli (+1,7%, 2° inflazione più alta e +375 euro), a seguire Trieste (+1,5%, +367 euro), Benevento (+1,7%, +363 euro) e Ferrara (+1,3%, +353 euro). Chiudono la top ten, Macerata e Venezia che, pur avendo un’inflazione differente, rispettivamente  +1,7% e +1,3%, hanno lo stesso un incremento di spesa pari a 343 euro.

Sull’altro fronte della classifica, l’unica città in deflazione è Campobasso, dove con -0,1% si ha un risparmio di 21 euro rispetto alla spesa del 2023. Al secondo posto Biella, con una variazione nulla dei prezzi. Medaglia di bronzo per Caserta, +0,1% e +21 euro.

L’unica città in deflazione è Campobasso, dove con -0,1% si ha un risparmio di 21 euro rispetto alla spesa del 2023. Al secondo posto Biella, con una variazione nulla dei prezzi. Medaglia di bronzo per Caserta, +0,1% e +21 euro. Seguono Aosta (+0,1%, +26 euro), Trapani (+0,3%, +64 euro), al sesto posto Ancona con +66 euro (+0,3%), poi Pescara e Teramo (+0,3%, +67 euro per entrambe) e Cremona (+0,3%, +84 euro). Chiude la top ten delle migliori Novara, +0,4%, pari a +100 euro.

In testa alla classifica delle regioni più costose c’è il Trentino, con un’inflazione annua a +1,3%, pari a un aggravio medio a famiglia di 370 euro. Segue il Veneto, dove la crescita dei prezzi dell’1,3% implica un aumento pari a 324 euro. Terzo il Lazio, +1,2% e un rincaro di 293 euro. La regione dove si risparmia di più è il Molise, +0,1% pari a +21 euro, seguito dalla Valle d’Aosta (+0,1%, +26 euro); terza la Basilicata (+0,5%, +105 euro).

 



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