Secondo l’Unione nazionale consumatori che ha stilato la classifica delle città più care d’Italia – in termini di aumento del costo della vita (spesa aggiuntiva annua), sulla base dei dati Istat sull’inflazione di aprile – in testa alla top ten c’è Venezia, dove l’inflazione pari all’1,9% si traduce nella maggior spesa aggiuntiva su base annua, equivalente in media a 501 euro per una famiglia veneziana. Medaglia d’argento per Siena, dove il rialzo dei prezzi dell’1,9% determina un incremento di spesa annuo pari a 485 a famiglia. Medaglia di bronzo per Parma e Rimini che con +1,6% hanno una spesa supplementare pari a 435 euro annui per una famiglia media.
Di contro Aosta è la città meno cara d’Italia. Lo sostiene l’Unione nazionale consumatori che ha stilato la top ten delle città più care d’Italia. Nel capoluogo valdostano c’è la deflazione più alta d’Italia, pari a -0,9%, che si traduce nel maggiore risparmio per una famiglia media pari a 234 euro su base annua. Medaglia d’argento per Imperia, dove la diminuzione dei prezzi dello 0,6% determina un calo di spesa annuo pari a 134 euro per una famiglia tipo. Sul gradino più basso del podio delle città più “risparmiose”, Caserta che con -0,5% ha un taglio delle spese pari a 107 euro annui a famiglia. In testa alla top ten delle città più care d’Italia c’è Venezia, dove l’inflazione pari all’1,9% si traduce nella maggior spesa aggiuntiva su base annua, equivalente in media a 501 euro per una famiglia veneziana. Medaglia d’argento per Siena, dove il rialzo dei prezzi dell’1,9% determina un incremento di spesa annuo pari a 485 a famiglia. Medaglia di bronzo per Parma e Rimini che con +1,6% hanno una spesa supplementare pari a 435 euro annui per una famiglia media.