“Cna è in campo con tutte le forze e ad ogni livello per assistere le imprese in questa fase di assoluta e grandissima difficoltà. Il primo pensiero va però alle famiglie ed alle comunità che in questi giorni hanno subìto dei lutti. A loro la massima vicinanza”, così si legge in una nota dell’associazione a margine del nuovo decreto per combattere la crisi provocata dal Covid-19. “#salvaimpreseitalia è la sintesi di quello che vogliamo: senza aziende non c’è lavoro e senza lavoro non c’è futuro.
“La Cna comprende che l’emergenza sanitaria abbia la priorità, ma nel prendere atto delle ulteriori misure restrittive prese dal Governo, abbiamo fatto presente delle difficoltà oggettive nel chiudere repentinamente le imprese della produzione e degli ingenti danni che queste e la manifattura italiana in generale subiranno. Aspettiamo poi i decreti e le regole precise per attivare tutti gli strumenti e gli ammortizzatori previsti nel primo decreto”, prosegue la Cna. Ma l’associazione non si ferma ed entra nel dettaglio: “Sono una prima risposta, anche se per adesso è insoddisfacente sia per le imprese, che per i professionisti. Il danno è ancora più evidente a Siena, con tante attività impegnate nel turismo e agroalimentare. E’ dunque necessario mettere in campo ancora molte altre risorse per salvare le imprese ed i posti di lavoro, altrimenti quanto fatto fino ad oggi sarà stato completamente inutile”. Le piccole e medie imprese ed il mondo dell’artigianato, producono il 75% del PIL italiano e rappresenta numericamente il 98% del totale delle aziende in virtù di ciò Cna auspica che le prossime misure siano quelle del rilancio di tutto il sistema produttivo. Ci aspettiamo provvedimenti ad altissima efficacia, che portino ad un abbattimento immediato della giungla normativa e burocratica che dilata i tempi ed ostacola lo sviluppo, per evitare che le risorse messe in campo dall’Europa e dalla Bce non si blocchino nella pancia delle banche e non arrivino alle imprese, come è stato per le operazioni realizzate in passato a partire dal 2011. Quindi tutto sarà inutile se non ripartiranno le imprese, dalle micro fino a quelle più strutturate. Il Covid-19 ha fatto danni a tutti e non ha frontiere. Ora più che mai deve prevalere in tutti il senso dello Stato, come ha più volte ribadito il presidente Mattarella. #salvaimpreseitalia sarà l’hashtag che useremo, perché non conterà ripartire a Siena o in Toscana, se non riparte l’Italia”.