Sono in corso, a cura del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno, interventi forestali di rimozione delle piante cadute e di diradamento selettivo delle alberature più critiche lungo le percorrenze fluviali del SentierElsa nell’ambito del Parco Fluviale dell’Alta Vadelsa.
Si tratta di operazioni di manutenzione ordinaria, riccorrenti, che il Consorzio di Bonifica compie su cicli pluriennali per alleggerire la fascia alberata riparia e limitare le cadute e lo sradicamento delle piante più a rischio in caso di passaggio delle piene. Questo tipo di lavorazioni si compie proprio nel periodo che va da luglio a febbraio di ciascun anno e in particolar modo nella stagione invernale evitando così di impattare sulla primavera, ovvero sulla stagione vegetativa e riproduttiva di gran parte delle specie vegtali e animali, in particolar modo dell’avifauna nidificante sugli alberi.
Gli interventi, che hanno funzione di natura idraulica ovvero quella di rimuovere o di evitare che si formino ostruzioni di grandi tronchi, rami e altro materiale vegetale al regolare scorrimento delle acque, sono condotti nello specifico con grande cura e attenzione al rispetto delle pregiatissime caratteristiche ambientali e paesaggistiche dell’area in questione.
Basta guardare le foto per comprendere che qui, ancor più che altrove, è necessario operare con delicatezza, albero per albero, a mano e dunque anche con l’ausilio di tree climbers specializzati per intervenire con precisione chirurgica su ogni pianta.
“Un lavoro che spesso non si vede perché limitato ai tratti più collinari e meno abitati dei corsi d’acqua del Reticolo Idrografico in nostra gestione – spiega il Presidente del Consorzio di Bonifica Medio Valdarno Marco Bottino – ma il fatto che sia piuttosto nascosto e organizzato su cicli pluriennali non significa che sia una manutenzione meno importante di altre dal punto di vista idraulico. È dai tratti collinari infatti che parte la prevenzione e si evitano ostruzioni e rischi e danni più a valle e questo dovrebbe valere non solo sui corsi d’acqua su cui lavoriamo noi ma anche sugli interi versanti montani e collinari su cui anche i privati dovrebbero curare scoli, trasporto solido, franamenti ed interventi selvicolturali”.