Dopo aver distratto la proprietaria aveva sgraffignato due bracciali d’oro da 1300 euro. M.A, di Crotone, arrestato dalla Polizia era stato autore di un altro furto similare a Firenze
Ruba in una gioielleria del centro storico: è stato arrestato dalla Polizia di Stato M.A., 46 anni di Crotone, fermato subito dopo il colpo. Alle 16.30 di ieri alla Sala Operativa della Questura è stata segnalata la presenza di un uomo che era probabilmente coinvolto in un tentato furto in una gioielleria del centro storico. L’operatore perciò ha diramato la descrizione del sospettato, inviando la sua foto agli equipaggi su strada della Squadra Volante e della Squadra Mobile, impegnati nei servizi di controllo del territorio. Nello stesso tempo , alla Sala Operativa è arrivata la notizia di un altro furto consumato, stavolta, in un’altra gioielleria.
Poco dopo gli agenti delle Volanti hanno rintracciato il sospettato che, al momento del controllo, ha cercato di disfarsi di un portafoglio ed ha gettato a terra una busta trasparente contenente un bracciale d’oro. L’uomo, però, non sapeva di essere stato visto anche dai poliziotti in borghese della Squadra Mobile che lo stavano pedinando. Una volta fermato è stato portato in Questura dove, ad esito della perquisizione è spuntato un altro bracciale d’oro.
Dalle indagini è emerso che il 46enne, poco prima di essere fermato dalla Polizia, era entrato in gioielleria e, dopo aver distratto la proprietaria, aveva rubato due bracciali d’oro per un valore corrispondente a 1.300,00 euro. L’uomo è stato quindi arrestato per furto con destrezza. Dagli accertamenti successivi è anche emerso che M.A. non era nuovo a colpi di questo genere: l’ultimo suo arresto, infatti, risale al 25 settembre scorso, quando i poliziotti della Questura di Firenze lo hanno “sorpreso” in flagranza all’esterno di una gioielleria del centro storico del capoluogo con addosso preziosi rubati poco prima. In quell’occasione era stato arrestato e, dopo la convalida, rimesso in libertà con l’obbligo di firma. Il ladro è stato poi ristretto nelle camere di sicurezza della Questura a disposizione della locale Procura della Repubblica e in attesa dell’udienza che si è appena conclusa con la convalida dell’arresto e l’applicazione della misura del divieto di dimora.