Comitato Palestina Siena, faccia a faccia studenti-Rettore. La protesta non si ferma

Confronto acceso tra Di Pietra e gli studenti. Il Rettore ha ribadito che l'Università non boicotterà nessun ateneo e terrà ponti sempre aperti, aiutando i rifugiati di Gaza. Insoddisfatti gli studenti: "Nessun passo avanti, di fronte un muro". Domani il senato accademico

Di Cristian Lamorte | 21 Maggio 2024 alle 21:00

Una settimana fa l’Acampada all’ingresso del Polo Mattioli dell’Università di Siena per chiedere un incontro ai Rettori e la cessazione dei rapporti con gli Atenei Israeliani. Oggi il Comitato Palestina Siena ha trasferito la protesta delle tende direttamente nel cuore dell’Ateneo senese e qui ha ottenuto l’incontro con il Rettore dell’Università di Siena Roberto di Pietra. Un confronto aperto e per certi versi anche acceso ma che non smosso le posizioni tra le parti.

“Si ribadisce – ha spiegato ai ragazzi il Rettore Di Pietra – l’esigenza di tenere ponti aperti senza boicottare nessuna università, l’ateneo sta destinando risorse per accogliere rifugiati da Gaza, come già fatto per gli ucraini, per gli afghani e i russi, e ne avremo di aggiuntive, con un finanziamento ad hoc, questo significa essere concreti. E’ un argomento del senato accademico e ne discuteremo domani. Il boicottaggio non è il mio punto di vista, non è corretto dire che non siamo a fianco del popolo palestinese” sottolinea agli studenti.

L’incontro con il Rettore dell’Università di Siena Roberto di Pietra non placherà la protesta del Comitato Palestina Siena. Almeno fino al nuovo senato accademico in programma per domani e che vede all’ordine del giorno la mozione per l’istituzione di osservatori su programmi di cooperazione che l’università ha con gli atenei israeliani o con le industrie della filiera bellica. Dopo una breve assemblea il Comitato Palestina Siena ha scelto di proseguire l’Acampada in ateneo.

“Non siamo soddisfatti – sottolinea Samuele Picchianti del Comitato Palestina – il Rettore non ha accettato nessuna nostra richiesta e non notiamo nessun passo avanti sul piano del boicottaggio accademico nè su quello della concretezza delle misure a sostegno del popolo palestinese, di fronte abbiamo trovato un muro, non c’è una condanna piena delle istituzioni israeliane. Dunque andiamo avanti fino al senato accademico di domani, dove abbiamo presentato una mozione”.

Cristian Lamorte

Giornalista dal 2006 ama il suo mestiere perché gli consente di alzarsi ogni mattina senza sapere cosa farà del resto del giorno. Ama le storie, quelle da leggere e quelle da raccontare. Detesta chi guarda invece che osservare, predilige un ricco silenzio ad un povero sproloquio. Nel tempo libero si dedica ai libri e al cammino, in un costante passo dopo passo lungo la linea sottile tra ragione e follia. La stessa linea che lo spinge a ricercare ogni giorno, dopo essersi svegliato, una nuova pagina da scrivere.



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