Un trend in diminuzione come in tutta Italia e in tutta la Toscana. Scende infatti il numero delle attività commerciali sia in centro che fuori dal centro, mentre crescono la ristorazione e le strutture ricettive. Succede a Siena, come in altre realtà. In undici anni, dal 2008 al 2019, il commercio al dettaglio è passato da 341 imprese in centro alle attuali 315. Stesso trend fuori dal centro: da 401 a 370. Invece sono in crescita alberghi, bar e ristoranti: in centro se ne contavano 228 nel 2008 e se ne contano ora 271, ce ne erano 295 fuori dal centro e ce ne sono ora 312.
Questa #viviAmolecittà è la fotografia del trend della città di Siena elaborata dall’Ufficio Studi di Confcommercio nazionale sulla base dei dati della Camera di Commercio. Con il contributo di Si.Camera (Agenzia delle Camere di commercio) sono stati osservati 120 comuni, di cui 110 capoluoghi di provincia e 10 comuni non capoluoghi più popolosi, escludendo le città di Milano, Napoli e Roma perché multicentriche dove non è possibile la distinzione tra centro storico e non centro storico. Per i 120 comuni è stato analizzato dal 2008 al 2019 l’andamento dello stock delle imprese del commercio al dettaglio di 13 categorie merceologiche (tra cui alimentari, rivendite tabacchi, farmacie, carburanti, computer, telefonia, libri, giocattoli, tessili, abbigliamento, ferramenta, mobili, commercio ambulante). Ed ancora, è stato analizzato il numero degli alberghi e delle attività di ristorazione. Nei 120 comuni di medie dimensioni interessati dall’indagine risiedono 13,7 milioni di abitanti, circa il 23% della popolazione italiana. Nel 2019 sono stati censiti circa 150 mila imprese del commercio al dettaglio, pari al 24,3% del totale del commercio al dettaglio in Italia e oltre 83 mila attività di alloggio e ristorazione, pari al 24,0% del totale di questo settore in Italia.
“In Italia ci sono poche grandi città e molte città medie e piccole, con centri storici dal patrimonio storico-artistico ineguagliabile – fa notare Confcommercio Siena – E’ un unicum da cui partire per disegnare un futuro di trasformazione per il nostro paese, rafforzare le economie urbane e contrastare la desertificazione commerciale. A partire dalla rinnovata intesa con ANCI per la rigenerazione urbana, Confcommercio vuole favorire a livello locale, la promozione di accordi tra la rete del Sistema Confcommercio e le amministrazioni comunali, anche con il coinvolgimento di ampi partenariati locali, per realizzare progetti che valorizzino il commercio come parte integrante dello sviluppo e dell’identità urbana, secondo logiche di co-progettazione della città. A livello nazionale, la definizione di un piano pluriennale per la rigenerazione urbana, dotato di un fondo ordinario statale, a livello europeo, l’attuazione dell’agenda urbana individuando misure di sostegno a favore delle piccole e medie imprese che operano nelle città”