Commissione David Rossi, Gotti Tedeschi: "Post it col mio numero? Non lo conoscevo"

Ascoltato l'ex presidente dello Ior: "Non ho mai cercato Rossi". Secretata l'audizione del perito balistico Paride Minervini

Di Redazione | 28 Aprile 2022 alle 18:30

Commissione David Rossi, Gotti Tedeschi: "Post it col mio numero? Non lo conoscevo"

Giornata di nuove audizioni per la commissione parlamentare d’inchiesta sulla controversa morte di David Rossi, il manager Mps deceduto cadendo dalla finestra del suo ufficio il 6 marzo 2013 nel pieno delle bufera mediatico-giudiziaria che avvolgeva la banca senese. Oggi è stato il turno di Ettore Gotti Tedeschi, presidente del cda di Santander Consumer Bank ed ex presidente dello Ior, che ha toccato vari temi legati alla drammatica vicenda dell’ex capo comunicazione della banca. Un’audizione utile a fare chiarezza non tanto sulla morte di David Rossi quanto su quella che è ritenuta all’unanimità la causa principale del declino del Monte dei Paschi: l’acquisizione di banca Antonveneta. Un’acquisizione che su proposta di Banco Santander sarebbe potuta essere una fusione. E a quell’asta partecipò banca Monte dei Paschi che con un’offerta record e fuori mercato si aggiudicò Banca Antonveneta. Ma la storia, e le sorti di Rocca Salimbeni sarebbero potute essere ben differenti. Certo con il senno di poi. Se la proposta iniziale Santander fosse stata accettata. Un ruolo chiave nella partita, secondo la ricostruzione di Gotti Tedeschi, è stato giocato dalla Fondazione Monte dei Paschi, all’epoca dei fatti maggiore azionista della banca

Il post it trovato nell’ufficio di Rossi col numero di Gotti Tedeschi: “Non ho la più pallida idea del perchè ci fosse quel post it – ha detto – non conoscevo Rossi e non l’ho mai incontrato, e se l’ho incontrato non sapevo che fosse lui. Non l’ho mai cercato. Posso pensare che il mio numero glielo abbia dato Mussari dicendogli “se hai bisogno chiamalo”, oppure Viola o Profumo”.

L’acquisto di Antonveneta: “Ero allo Ior per portarlo alla massima trasparenza possibile. Questo era il mio compito. Giuseppe Mussari era assolutamente d’accordo a fare la fusione. Chi si oppose fu la Fondazione Mps, che non voleva diluirsi. L’operazione, al momento, era una buona operazione perché avrebbe portato Mps ad essere la terza banca d’Italia. L’errore, secondo me, fu quello di non aver accettato la proposta di Santander“.

I quattro presunti conti correnti riferibili a persone legate a Mps e accesi presso la banca vaticana: “Non ne conosco l’esistenza, li avrei denunciati. Io ero stato chiamato da Papa Benedetto XVI per rimettere in ordine le finanze vaticane e portare lo Ior alla massima trasparenza”.

L’altra audizione – secretata su richiesta del tecnico – riguardava il perito balistico Paride Minervini, all’epoca dei fatti consulente del Tribunale di Siena. La notte della morte di Rossi, Minervini – come riferito durante un’altra audizione – sarebbe stato chiamato da un dipendente di Mps, che conosceva personalmente, per contattare uno dei magistrati senesi poco dopo il decesso.



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