Al via oggi, venerdì 15 ottobre, le procedure per il controllo del Green Pass nelle dodici sedi del Comune di Siena. Attraverso circa venti steward l’amministrazione comunale procede con l’applicazione delle norme anti Covid previste a partire da questa mattina.
“Agiamo con il massimo rigore – sottolinea l’assessore al personale e vicesindaco Andrea Corsi – nell’applicazione delle norme per il Green Pass obbligatorio. Ci siamo affidati a una società accredita in Prefettura per i controlli. Al momento, su circa 700 dipendenti, siamo a meno dell’uno per cento di comunicazioni di contrarietà al certificato, ma l’amministrazione si atterrà alle regole: se qualche dipendente risulterà in servizio senza certificato, scatterà la multa da 600 a 1.500 euro con conseguenze disciplinari”.
“La sicurezza prima di tutto – continua Corsi – A inizio pandemia siamo stati del resto fra i primi comuni a installare i termoscanner agli ingressi delle sedi comunali o adottare un regolamento per lo smart working. Inoltre abbiamo garantito distanziamenti e pannelli negli uffici in modo da garantire la sicurezza assoluta ai dipendenti e anche agli utenti”.
“Chi non è in regola – precisa ancora Corsi – non può accedere, anche se il Green Pass non vale per gli utenti, cioè per coloro che si recano negli uffici per un certificato, pratiche o quant’altro, mentre vale per i visitatori e sono anche inclusi, ad esempio, i lavoratori della manutenzione, delle mense e dei bar interni agli uffici pubblici, i fornitori, i corrieri e i frequentatori di corsi di formazione”.
Il dipendente senza Green Pass non potrà dunque accedere al proprio posto di lavoro e per lui scatterà da subito l’assenza ingiustificata e la sospensione dello stipendio. Non ci saranno però altre conseguenze disciplinari e il lavoratore ha diritto alla conservazione del proprio posto di lavoro. Nel periodo d’assenza, inoltre, non maturano né contributi né ferie. Chi è senza il pass sul posto di lavoro rischia, come detto, una sanzione da 600 a 1.500 euro mentre il datore di lavoro che non controlla incorre in una sanzione da 400 a mille euro.