Il 2020 è stato un anno difficile sia per Siena sia per l’intero Paese perché l’improvvisa crisi sanitaria ha determinato pesanti ripercussioni dal punto di vista sociale e economico.
Il bilancio di previsione 2020 “era stato approvato – come ha ricordato l’assessore al Bilancio Luciano Fazzi – entro il 31/12/2019 senza che in quel momento potessimo prevedere cosa sarebbe successo di lì a poco e, pertanto, il rendiconto che oggi andiamo a discutere ha dei profili e delle caratteristiche completamente diverse rispetto alle previsioni che avevamo fatto”.
A seguito, infatti, della dichiarazione dello stato di emergenza il Governo è intervenuto ripetutamente con più decreti che hanno, di volta in volta, modificato lo scenario e le risorse a disposizione degli Enti locali e questo ha comportato la necessità di apportare numerose variazioni al bilancio di previsione 2020/2022. Le previsioni di entrata, e quindi anche di spesa, sono passate da 208.342.970,29 a 220.730.105,02 di euro. Per fronteggiare l’emergenza acuita soprattutto dai provvedimenti che hanno imposto un lock-down totale per alcuni mesi, “l’Amministrazione comunale ha messo in piedi una manovra economica straordinaria finanziandola per circa 12 milioni con trasferimenti, per 5,3 milioni svincolando avanzi destinati (come consentito da una apposita norma), per 4 milioni con riduzione di spese legate alle chiusure e ad una puntuale spending review, per 1,5 milioni alla rinegoziazione dei mutui CdP e Mps. Le risorse erogate dallo Stato erano finalizzate ad assicurare le funzioni fondamentali degli enti locali messe a rischio da un potenziale calo di gettito dovuto alla crisi pandemica, ma allo stesso tempo sono stati previsti ristori specifici di entrata e spese tra i quali il ristoro per l’imposta di soggiorno, la TARI, i bonus alimentari ecc.”.
Il DL 104/2020 che ha rifinanziato nel corso del 2020 le risorse del “Fondone” ha inoltre previsto l’obbligo a carico degli enti beneficiari di presentare entro il termine perentorio del 31 maggio 2021 una rendicontazione sulle modalità di utilizzo delle varie risorse ricevute. Infatti la legge di bilancio per il 2021 ha stabilito che tutte le risorse ricevute nel corso del 2020 e non utilizzate entro il 31 dicembre confluivano nella quota vincolata del risultato di amministrazione e potevano essere utilizzate nel corso del 2021 per le medesime finalità per le quali erano state erogate l’anno precedente (minori entrate e maggiori spese COVID al netto delle minori spese).
“Il Comune di Siena ha presentato la certificazione – ha informato l’assessore – dimostrando che dei 12milioni ricevuti confluivano in avanzo vincolato solo 829mila euro destinati al finanziamento per 32.000 alla sanificazione dei seggi elettorali, 145mila in buoni taxi emergenza COVID, 34.300 per gli straordinari dei vigili urbani, 44.800 per spese di sanificazione, e 572mila per bonus alimentari. Il riparto delle risorse previste per il 2021 (che saranno circa 1/3 di quelle erogate nel 2020) saranno ripartite anche tenendo conto dell’utilizzo delle somme erogate nel corso del 2020: chi ha somme ingenti confluite in avanzo dovrebbe ricevere meno rispetto a chi, come il Comune di Siena, ha utilizzato praticamente tutte le somme ricevute”.
Il problema legato alla difficoltà della rendicontazione è legato al fatto che “in realtà le regole sul corretto utilizzo delle risorse ricevute si è saputa solo a novembre 2020 quando sono uscite le prime bozze della certificazione, ma ormai le risorse erano state quasi completamente utilizzate: basti pensare che le manovre autonome deliberate dai singoli enti (riduzioni o annullamento di entrate) sono poi state riconosciute solo in parte, ma tutto questo è stato chiarito solo a giochi fatti”.
Nonostante tutto questo, il rendiconto della gestione 2020 presenta dei risultati molto interessanti. “Innanzitutto – ha proseguito Fazzi – in occasione del riaccertamento dei residui, anche grazie alla collaborazione del nuovo comandante della Polizia Municipale e all’entrata ormai a regime della Siena Parcheggi come soggetto deputato a incassare le entrate comunali, abbiamo fatto un accurato lavoro di analisi dei residui attivi e passivi dalla quale è scaturita la necessità di cancellare un importo rilevante di residui attivi (prevalentemente dovuto alla non corretta modalità di accertamento delle sanzioni al Codice della strada (CDS) e alla cancellazione dei crediti tributari più datati), che ha trovato come contropartita una sensibile riduzione del FCDE accantonato prudenzialmente a presidio della inesigibilità dei crediti iscritti in bilancio”.
I residui attivi passano quindi da euro 84.564.470,49 del rendiconto 2019 a 62.434.561,61 del rendiconto 2020. Anche il FCDE accantonato nel risultato di amministrazione passa da euro 43.204.672,67 del 2019 a euro 34.001.169,76 riducendosi di circa 9 milioni. Tale riduzione è dovuta anche a una diversa modalità di calcolo: fino al 31/12/2019 il FCDE sulle sanzioni al CDS veniva calcolato tenendo uniti due capitoli con percentuali di riscossione differenti, mentre l’FCDE su tutte le altre entrate veniva calcolato sui singoli capitoli. A partire dal rendiconto 2020 anche per le sanzioni al Cds il calcolo si è allineato alle altre entrate e ciò ha determinato una sensibile riduzione dell’accantonamento. “Va comunque tenuto conto che il conteggio del FCDE, secondo quanto stabilito dal principio contabile, avrebbe consentito di effettuare un accantonamento minore ma prudenzialmente, dato il periodo particolare che stiamo attraversando, abbiamo ritenuto di accantonare una somma superiore al minimo consentito (10milioni). Ricordo che i crediti (residui) stralciati dalla contabilità finanziaria, a meno che non si tratti di stralci per errato accertamento, vengono iscritti nello Stato Patrimoniale e l’Ente è tenuto ad attivarsi, anche tramite gli strumenti della riscossione coattiva, per poterli incassare. Rimane pertanto in capo all’Ente, tramite la Siena Parcheggi, l’obbligo di porre in essere tutte le attività tese alla riscossione dei crediti stralciati dalle scritture finanziarie del Comune. Anche i residui passivi passano da euro 20.622.642,64 a euro 20.526.914,14 rimanendo sostanzialmente stabili”.
Per quanto riguarda l’anzianità dei residui quelli attivi derivano da annualità non anteriori al 2017, mentre quelli passivi sono prevalentemente relativi agli anni 2019 e 2020. “Il risultato della gestione 2020 chiude con un risultato negativo di euro 6.535.248,71 migliorando il risultato di amministrazione 2019 di euro 652.532,60. Questo sta a significare che la gestione 2020 è stata in grado di recuperare la quota di disavanzo (1/30) derivante dal riaccertamento straordinario dei residui applicata al bilancio di previsione 2020 e pari ad euro 333.738,49. Ad oggi il Comune di Siena ha recuperato il disavanzo da riaccertamento dei residui in eccedenza rispetto al piano trentennale per 1.474.475,07 euro”.
Le quote accantonate del risultato di amministrazione sono formate oltre che dal FCDE dall’accantonamento per fondo contenzioso incrementato ad euro 2.700.000; dall’indennità di fine mandato del Sindaco pari ad euro 15.207,06; dall’accantonamento per rinnovi contrattuali del personale dipendente per euro 944.869,94.
La Direzione Risorse ha ritenuto opportuno eliminare l’accantonamento del fondo rischi di 300.000 euro per l’eventuale insussistenza di rimborsi delle spese arretrate per la gestione degli uffici giudiziari. Tale eliminazione deriva dall’azzeramento di tutti i residui attivi che erano stati conservati al 31.12.2019. Il Comune notificherà a breve apposita ingiunzione volta al recupero di quanto effettivamente dovuto dal Ministero di Giustizia al fine di recuperare in via giudiziaria il credito vantato pari a circa 4 milioni di euro. Le quote vincolate ammontano ad euro 14.766.615,24 e sono in calo rispetto a quelle presenti nel risultato di amministrazione 2019 che erano di euro 16.854.516,63. “Ciò significa – ha evidenziato Fazzi – un migliore utilizzo delle risorse con specifico vincolo di destinazione”.
Tra le risorse vincolate sono presenti: le disponibilità vincolate per legge all’estinzione anticipata mutui e realizzate negli anni immediatamente precedenti, grazie ad alienazioni immobiliari, nel 2020 sono state parzialmente utilizzate; mentre l’importo presunto relativo alle indennità di risultato dei dirigenti è stata vincolata a fine esercizio secondo i principi contabili in quanto entro l’esercizio 2020 non è stata sottoscritta fra le parti l’intesa sul contratto decentrato.
“Le quote destinate agli investimenti ammontano ad euro 12.082.929,30 e sono sostanzialmente in linea con le stesse quote del rendiconto della gestione 2019. Dopo l’approvazione del rendiconto verranno utilizzate per modificare la copertura di alcune spese di investimento attualmente finanziate mediante il ricorso all’indebitamento. Tra queste somme sono sempre presenti risorse derivanti dalla rinegoziazione dei BOC ed oggetto del ricorso presentato alle Sezioni riunite della Corte dei Conti. Il risultato di competenza (nuovo vincolo di finanza pubblica) è positivo e pari ad euro 31.346.621,15 e, pertanto, il Comune ha rispettato il dettato normativo previsto dal comma 821 della Legge 145/2018 (legge di bilancio 2019) che prevede che “gli enti di cui al comma 819 si considerano in equilibrio in presenza di un risultato di competenza dell’esercizio non negativo”. Vengono rispettati anche gli equilibri tendenziali che chiudono rispettivamente con un saldo positivo pari ad euro 12.557.077,52 ed euro 6.966.852,84. Ha contribuito alla determinazione del risultato 2020 una gestione di competenza positiva per euro 15.825.895,74 (al netto dell’applicazione dell’avanzo pari ad euro 15.854.436,90 e del disavanzo pari ad euro 333.738,49). I dati dimostrano come sia necessario migliorare ulteriormente la programmazione e la gestione delle risorse. Con l’arrivo del nuovo dirigente al bilancio è iniziato un percorso teso alla maggiore responsabilizzazione dei dirigenti relativamente alle risorse assegnate a ciascuno con il relativo PEG”.
Il dibattito in Consiglio
“E’ un bilancio che incassa ma non investe – commenta il capogruppo PD Alessandro Masi – Se si pensa che sono arrivati 12 milioni di risorse straordinarie dallo Stato per il Covid, che si aggiungono ai 6 milioni che arrivano ogni anno e gli 8,5 milioni incassati, anche nell’anno del Covid, dalle sanzioni del codice della strada, il rapporto tra entrate e uscite rimane indifferente. La nostra volontà è che queste risorse che non siamo riusciti a spendere nel 2020 vengano invece utilizzate correttamente per il rilancio della città”.
“Si scade spesso nella diatriba politica che guarda al passato – commenta il capogruppo di Siena Aperta Mauro Marzucchi in merito al dibattito tenutosi in Consiglio – E’ sempre più facile parlare del passato che del futuro, la polemica è più facile che rimboccarsi le maniche. Mi auguro che prima o poi si arrivi al “votate me perché farò queste cose che saranno utili alla città” e non “votate me perché gli altri…”. Mi auguro che prima o poi ci si arrivi, ma in questo non siamo molto diversi dalla politica nazionale”.
Entrate
Le entrate correnti si sono attestate su euro 93.226.966,84, a differenza del 2019 quando invece si attestarono su euro 97.820.779,47. Va considerato che l’importo relativo al 2020 tiene conto anche dei ristori statali e sconta anche le minori entrate dovute a manovre autonome deliberate dall’amministrazione. Le entrate tributarie accertate nel 2020 ammontano ad euro 49.673.057,10 mentre quelle accertate nel 2019 ammontavano ad euro 55.529.062,93.
Le voci principali sono rappresentate dall’IMU e dalla TARI:
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Accertamenti 2019 |
Accertamenti 2020 |
IMU |
24.426.160,69 |
25.580.648,36 |
IMU EVASIONE |
2.062.820,80 |
39.907,20 |
TARI |
14.494.986,67 |
13.641.376,10 |
TARI EVASIONE |
0,00 |
0,00 |
ADD.LE IRPEF |
7.177.186,50 |
6.903.156,47 |
Come ha sottolineato Fazzi “gli effetti della crisi sull’addizionale IRPEF si sentiranno soprattutto nel 2021, quando si sconterà il brusco calo del reddito di molte attività registrato nel 2020. Quindi il gettito tributario nel 2020 ha sostanzialmente tenuto; la grossa differenza tra le entrate tributarie 2019 e 2020 è ascrivibile principalmente all’imposta di soggiorno (eliminata con provvedimento dell’amministrazione) e la lotta al recupero dell’evasione, dato che la normativa nazionale ha bloccato tutte le azioni esecutive”.
Trasferimenti
I trasferimenti si sono sostanzialmente incrementati per i contributi dello Stato come ristori generici o specifici di entrata e spesa. Passano da euro 6.197.242,02 del 2019 ad euro 19.319.998,18 di cui buona parte rappresentate da ristori statali COVID erogati a vario titolo.
Entrate extratributarie
Le entrate extratributarie passano da euro 36.094.474,52 accertate nel 2019 ad euro 24.233.911,56 accertate nel 2020. “La variazione – ha spiegato l’assessore – sconta gli effetti della forte riduzione degli accertamenti relativi alle sanzioni al CDS che passano da euro 18.206.970,99 ad euro 13.318.700,72, oltre i vari accessori (rimborsi spese), dalla riduzione dei dividendi che passa da euro 1.331.120,48 ad euro 526.395,86, dalla riduzione della COSAP che passa da euro 2.413.620,55 ad euro 1.199.315,77 dalla riduzione dei proventi legati ai servizi non erogati come mensa e trasporto scolastico, rette asili nido da 2.215.138,08 ad euro 1.384.190,48, alla gratuità dei musei che ha impattato sul bilancio comunale per oltre un milione di euro, la riduzione ad euro 10.000 del canone che Siena Parcheggi eroga al Comune in forza del contratto di servizio (1.500.000)”.
La spesa
Anche la spesa ha avuto una forte contrazione. “Come già anticipato in premessa la rivisitazione puntuale di tutti i capitoli di spesa ci ha consentito di generare risparmi che sono stati destinati al finanziamento della manovra COVID adottata dall’Amministrazione comunale nel corso del 2020”. Si assiste ad una progressiva riduzione della spesa di personale. Si registra poi una riduzione della spesa per rimborso prestiti mentre rimane inalterata quella per rimborso dei BOC.Questo è dovuto ai provvedimenti di rinegoziazione dei mutui Cdp e MPS adottati nel 2020 che hanno determinato risparmi di spesa corrente per circa un milione e mezzo di euro. “Resta comunque invariato il trend di spesa corrente che vede particolarmente interessati i seguenti settori:
Cassa
La cassa al 31/12/2020 presenta una giacenza finale positiva pari ad euro 24.642.914,87 di cui vincolata per euro 864.845,94. “La consistente giacenza di cassa a fine anno, superiore addirittura alla media degli anni precedenti, è dovuta – ha specificato l’assessore – in parte alle risorse trasferite dallo Stato e in parte alle minori spese sostenute nel periodo del lock down. L’ente anche nel 2020 ha rispettato i parametri relativi ai tempi di pagamento attestandosi su -9 giorni e, pertanto, nel corso del 2021 non è tenuto ad accantonare il Fondo debiti commerciali. Chiaramente nel corso del 2020 non si è fatto ricorso all’anticipazione di tesoreria né ad altre forme di liquidità aggiuntiva previste dalla normativa emergenziale, né all’utilizzo delle entrate a destinazione vincolata previsto dall’art.195 del TUEL”.
Le società partecipate
Non ci sono società partecipate dal Comune di Siena che chiudono in perdita, e, pertanto, non è stato necessario accantonare risorse nel risultato di amministrazione. “Inoltre si è provveduto a riconciliare i rapporti debito/credito con le stesse società partecipate. Si ricorda che il Comune ha rilasciato garanzie a favore del Consorzio Terre Cablate per due mutui che la società ha contratto con banca MPS per un importo iniziale di complessivi euro 15.180.000 (quota di Siena pari al 20%) ad oggi ridotti ad euro 5.332.399,10; tale importo viene considerato ai fini del rispetto dei limiti di indebitamento. Inoltre dopo la chiusura del rendiconto sono stati definiti con Siena Ambiente le modalità ed i tempi di versamento dei crediti vantati dal Comune nei confronto della società per sovrafatturazione TIA 2006- 2012 da utilizzare nel PEF tari a scomputo dei costi previsti nel piano”.
Indebitamento
Il debito del Comune per mutui e BOC è ulteriormente sceso da euro 52.459.779,37 al 31.12.2019 a euro 46.690.228,75. Nel corso del 2020 sono stati contratti mutui per euro 500.000 e rimborsati debiti per euro 6.269.558,53 con un saldo negativo di meno 5.769.558,53 euro. L’Ente rispetta il limite di indebitamento stabilito dall’art. 204 del TUEL. Il contratto di interest rate swap (IRS), a garanzia della variazione di tasso sull’emissione dei BOC, è sotto controllo e periodicamente monitorato. I dati di rilievo che emergono dalla disamina effettuata dall’assessore Luciano Fazzi sono quindi i seguenti: riduzione dei tempi di pagamento ai fornitori, con il conseguimento di un valore negativo dei giorni di ritardo rispetto alla scadenza media delle fatture; notevole crescita della liquidità con una consistenza di cassa al 31.12.2020 incrementata di oltre 8.000.000 di euro rispetto al 31.12.2019; contrazione del disavanzo che nell’esercizio si riduce a meno 6.535.248,71 euro; riduzione delle somme vincolate e destinate, con prospettiva di ulteriore imminente diminuzione nell’esercizio 2021; ulteriore sensibile diminuzione del debito finanziario del Comune; il rispetto di tutti i parametri di deficitarietà strutturale. “Pur nelle difficoltà incontrate in corso d’anno – ha detto Fazzi – la gestione 2020 ha ottenuto risultati sopra le aspettative”.
Bilancio economico patrimoniale
Il risultato del Conto economico è negativo per 5.013.497,23 euro ed è ascrivibile interamente alle sopravvenienze passive legate allo stralcio dei residui attivi al netto dello stralcio dei residui passivi effettuata in occasione del riaccertamento. A seguito della revisione dell’inventario si incrementano le riserve indisponibili e il fondo di dotazione assume valore negativo. “A tale proposito – ha precisato l’assessore – è prevista una revisione del principio contabile 4/3 che prevede l’istituzione delle riserve negative che dovrebbero sostituire il fondo di riserva negativo che, da un punto di vista della contabilità economico patrimoniale, non ha alcun significato. Gli altri valori del conto economico sono in linea con gli andamenti della contabilità finanziaria: riduzione di costi e ricavi, riduzione di crediti e debiti”. I componenti positivi della gestione passano da 97,9 milioni a 92,9 milioni, mentre i componenti negativi della gestione passano da 94,1 milioni a 84,1 milioni. I crediti passano da 41 milioni a 28,1 milioni, mentre i debiti passano da 73,4 milioni a 67,7 milioni. Le disponibilità liquide passano invece da 16,4 milioni a 24,9 milioni”.