Comune di Siena, Valentini: "Incarico a Tacconi è anomalo"

L'ex sindaco presenta un'interrogazione: "Opaca tipologia di incarico: perchè il sindaco ha voluto a tutti i costi che venisse attribuita al sig. Tacconi una agibilità politico-amministrativa così ampia, senza condividere con la sua maggioranza una scelta così forte e caratterizzante l'intera attività del Comune di Siena?"

Di Redazione | 20 Aprile 2022 alle 14:45

Comune di Siena, Valentini: "Incarico a Tacconi è anomalo"

Bruno Valentini, consigliere di minoranza del Pd, ha presentato un’interrogazione in Consiglio Comunale sull’incarico conferito a Daniele Tacconi, definito dall’ex sindaco come “anomalo”.

Si legge nell’interrogazione “Il dirigente Gianluca Pocci ha assunto la determina n. 1083 del 19 aprile u.s. per un incarico di supporto alle relazioni pubbliche e politiche su scala cittadina, regionale e nazionale del Comune. Tale atto è stato formalizzato senza alcuna procedura di selezione ad evidenza pubblica e dopo 17 giorni dalla dichiarazione a mezzo stampa con cui il Sindaco De Mossi aveva già anticipato la conferma del sig. Daniele Tacconi come “consigliere del Sindaco”, dopo le sue dimissioni a fine anno. E’ opaca la tipologia di incarico, facendo confusione fra i contratti d’opera ex art. 2222 c.c. (come citato nell’atto) e la fattispecie della collaborazione, visto che come durata va fino al mandato del sindaco con possibilità di rinnovo. E’ anomalo che un incarico di natura politica come quello in oggetto sia attribuito da un dirigente senza un atto di indirizzo strategico da parte della Giunta o del Consiglio Comunale, probabilmente non coinvolti perchè i gruppi politici di maggioranza non sono concordi su tale operazione. Per giustificare l’affidamento diretto è stato citato l’art. 214 del Regolamento di Organizzazione degli Uffici e dei Servizi che però riguarda casi totalmente diversi e cioè: 1) una selezione dei candidati deserta od infruttuosa, 2) situazioni di particolare urgenza (e comunque ci vogliono almeno tre curricula), 3) “attività comportanti prestazioni di natura culturale, scientifica o di consulenza legale non comparabili in quanto strettamente connesse all’abilità del prestatore d’opera”. Manca la preventiva dimostrazione dell’assenza di professionalità interne, come espressamente ha previsto la Corte dei Conti per la legittimità degli incarichi esterni. Per giustificare la gratuità dell’incarico si cita l’art. 5 comma 2 del decreto legge 165 che in realtà attribuisce all’Ente Pubblico la stessa autonomia organizzativa del datore di lavoro privato, ma non legittima lavorare senza compenso, con tutte le implicazioni che comporterebbe l’adozione di una simile pratica irregolare da parte di un qualsiasi datore di lavoro. Nonostante la gratuità dell’incarico, il sig. Tacconi potrà, senza limite alcuno e senza stanziamento preventivo in bilancio, godere di coperture assicurative di legge, nonché di rimborso delle spese vive per vitto, alloggio, trasporti e acquisto di materiali strettamente necessari allo svolgimento dell’incarico. L’ampiezza del campo di attività del sig. Tacconi è impressionante, paragonabile solo a quella del Sindaco in persona: “coadiuvare il Sindaco nell’organizzazione dei lavori della Giunta, nei rapporti con i singoli Assessori e con i Gruppi e/o Commissioni consiliari, ogni relazione esterna, indirizzare lo Staff del Sindaco ed il Cerimoniale, anche coordinando i dipendenti assegnati a tutti gli assessori, sovrintendere alla comunicazione, facilitare i rapporti istituzionali, politici e amministrativi, a livello cittadino, regionale e nazionale, con Istituzioni, opinion leader, con influencer e media”.

Valentini chiede al Sindaco “se non rileva le gravi anomalie legali contenute nella determina assunta dal dirigente Pocci in merito all’incarico assegnato al sig. Tacconi; perchè abbia voluto a tutti i costi che venisse attribuita al sig. Tacconi una agibilità politico-amministrativa così ampia, senza condividere con la sua maggioranza una scelta così forte e caratterizzante l’intera attività del Comune di Siena e se non si rende conto che nella nostra città c’è un diffuso malcontento, anche nell’elettorato che lo ha sostenuto, per una evidente cessione di sovranità politica e di potere reale a personaggi che non sono stati votati e scelti direttamente dai cittadini”.



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