Il presidente Clarich: “‘Nel caso in cui il Mef confermi il dubbio la Deputazione generale non potrebbe procedere alle nomine dei quattro membri designati dal Comune”
La Fondazione Mps non ha piu’, di fatto, una partecipazione in Banca Mps (solo un poco piu’ che simbolico 0,1% del capitale) ma il Comune di Siena non molla la presa sull’ente ex bancario. Un atto d’indirizzo approvato dalla maggioranza al Comune guidato dal sindaco Bruno Valentini (leggi qui) prevede che i quattro membri designati dal Comune nell’organo d’indirizzo (la Deputazione generale) abbiano un vincolo di mandato con il Comune e un obbligo di riferire periodicamente.
Il tema e’ d’attualita’ in vista della prossima scadenza, in aprile, della Deputazione generale. Sull’atto di indirizzo ”c’e’ un dubbio di leggittimita’ e chiederemo un parere al ministero dell’Economia” afferma il presidente della Fondazione Marcello Clarich interpellato da Radiocor dopo le polemiche emerse sulla stampa locale. ”Nel caso in cui il Mef confermi il dubbio la Deputazione generale non potrebbe procedere alle nomine” dei quattro membri designati dal Comune aggiunge il presidente. Un primo parere favorevole all’interpetazione delle norme sostenuta da Clarich (‘le Fondazioni sono autonome dagli enti designanti’) e’ arrivato da parte dell’Acri, l’associazione delle Fondazioni ex bancarie guidata da Giuseppe Guzzetti. Clarich e’ stato sempre attento a rimarcare l’autonomia dell’ente senese dalle istituzioni designanti, in particolare dagli enti territoriali. In occasione di una convocazione per un’audizione in Consiglio comunale, Clarich declino’ l’invito proprio per rimarcare l’autonomia dell’ente di palazzo Sansedoni.