Confcommercio Siena e Confesercenti Siena aderiscono alla mobilitazione organizzata da Confcommercio Toscana e Confesercenti Toscana in programma lunedì 1 marzo 2021 e che coinvolgerà gli imprenditori del terziario di tutta la regione per reclamare una diversa gestione dell’emergenza, alternativa alle chiusure imposte dalle normative antiCovid. A Siena il raduno si terrà in piazza Duomo di fronte alla Prefettura, alle 11, con presenza statica, mascherine e rispetto del distanziamento e di tutte le norme antiCovid. Titolari di azienda, liberi professionisti, dipendenti e collaboratori, ma anche semplici cittadini , in piedi, uno accanto all’altro (ma a distanza di sicurezza)mostrandoo alcuni cartelli esplicativi, testimonieranno come e quanto le loro attività siano interconnesse, tanto che la chiusura imposta ad alcune si riflette in una consistente flessione del lavoro per tutti.
L’iniziativa senese è stata presentata ufficialmente durante la conferenza stampa ospitata giovedì 25 febbraio 2021 nella sede della Camera di Commercio di Siena, alla presenza di Stefano Bernardini, presidente Confcommercio Siena, Leonardo Nannizzi Presidente Confesercenti Siena, e di Daniele Pracchia, direttore Confcommercio Siena e Valter Fucecchi, direttore Confesercenti Siena: “Le nostre associazioni rappresentano oltre 4mila imprese del terziario senese e da un anno stiamo raccogliendo la sollecitazione di tutti i nostri iscritti in difficoltà. Dagli imprenditori del turismo, che hanno visto crollare i loro fatturati fino al 90%. Ai pubblici esercizi, aperti e chiusi a singhiozzo ormai da mesi, con i loro dipendenti, i loro fornitori; ai titolari di palestre, cinema, locali da ballo e altri luoghi di intrattenimento, tutti i professionisti e lavoratori che a vario titolo ‘fanno’ il terziario: grafici, commercialisti, comunicatori, grossisti, trasportatori e così via”.
“Ad un anno dalla pandemia è come essere tornati a marzo 2020 – evidenziano – Ma non è tutto come prima. Tutt’altro. Siamo davanti ad un deserto di opportunità. E alla perdita di oltre 100 mld di consumi, 200 mila lavoratori autonomi tra imprenditori, collaboratori e liberi professionisti. Intanto è tutto da capire come dovremo superare questa tragedia che è il Coronavirus che rende tutti più poveri. Non si può continuare a chiudere le attività (oltre 100 giorni i negozi e 160 bar e ristoranti). Chiusure, regole cambiate all’ultimo e indennizzi a singhiozzo stanno distruggendo le imprese e l’economia “buona” di questa realtà, l’asse portante di questo territorio”.
“Con questa iniziativa vogliamo chiedere, tutti insieme, un cambio di passo: Le imprese vogliono lavorare, non vivere di sussidi e sono pronte ad assumersi la responsabilità di farlo in piena sicurezza”. “La salute sta a cuore a tutti noi, ma siamo convinti che si possa, e si debba, imparare a conciliare la sicurezza antiCovid 19 con il lavoro – fanno notare – sono numerose le categorie che sono state vittime di tante norme restrittive e dei Dpcm senza che questo abbia portato a soluzioni per sconfiggere la pandemia. Le nostre imprese non possono reggere altri lockdown. Ci deve essere per forza una strada alternativa”.
A conclusione della manifestazione, il 1 marzo una delegazione delle due associazioni di categoria consegnerà un documento unitario al Prefetto di Siena, contenente le richieste da rilanciare urgentemente:
- Ristori immediati parametrati sulla perdita di fatturato
- Riapertura immediata in sicurezza di tutte le attività chiuse
- moratoria fiscale per l’anno 2021
- proroga della cassa integrazione al 31/12
- rimodulazione delle locazioni commerciali e blocco degli sfratti
- tagli del cuneo fiscale che grava sulle imprese
- creazione di un piano di ripartenza per il Terziario
- vaccinazione immediata di tutti gli imprenditori del terziario
- pagamento immediato di tutti i bonus, ristori e indennizzi sospesi
- passaporto sanitario europeo per spostamenti Ue