Confcommercio e Confesercenti Siena, lettera ai sindaci: "Suolo pubblico per tutti"

Somministrazione bevande e alimenti, Confcommercio e Confesercenti scrivono congiuntamente a tutti i Comuni: “Servono risposte per chi ha solo spazi interni, mentre fuori gli assembramenti continuano”

Di Redazione | 26 Aprile 2021 alle 15:37

Confcommercio e Confesercenti Siena, lettera ai sindaci: "Suolo pubblico per tutti"

Una lettera congiunta a tutti i Sindaci della provincia di Siena. La inviano oggi Confcommercio e Confesercenti Siena, per richiedere concessione immediata di spazi all’aperto per  tutti gli esercizi  di somministrazione alimenti e bevande: “dopo due stagioni di chiusura, non siamo in grado di gestire una lotta tra chi lo spazio all’aperto ce l’ha e chi ne è privo”.

Le associazioni di categoria evidenziano che il nuovo quadro normativo in vigore di oggi è, per questo settore, peggiorativo rispetto allo scorso febbraio, ultimo breve periodo di applicazione delle misure da zona gialla in Toscana. “Si scrive  zona gialla ma si  legge zona rossa – osservano Valter Fucecchi e Daniele Pracchia, rispettivamente direttori di Confesercenti e Confcommercio Siena – chi non dispone di spazi esterni si trova costretto ad applicare le stesse restrizioni in vigore la settimana scorsa. Questo fine settimana abbiamo raccolto la rabbia di tanti colleghi che speravano in una vera ripartenza dal 26 aprile,  e invece si sono trovati nuovamente ad osservare impotenti assembramenti in ogni dove, da Piazza del Campo  in poi, con giovani e meno giovani in ordine sparso e senza mascherine mentre sullo sfondo restavano tristemente abbassate le saracinesche dei locali. La concessione di utilizzare gli spazi all’aperto a pranzo e cena è solo un passo avanti molto piccolo, che discrimina la gran parte dei pubblici esercizi. Soprattutto quei bar che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dal codice Ateco 56.3, impedite nel fare l’asporto dopo le 18, oltre che nel somministrare le consumazioni al banco”.

Fucecchi e Pracchia fanno notare come le associazioni siano da mesi impegnate in confronti presso il Ministero e il Governo, con spirito costruttivo per definire protocolli che conciliassero tutela della salute e possibilità di esercitare le attività, oltre che per chiedere adeguati sostegni. “Le istituzioni devono assolutamente dare un seguito concreto a questo sforzo: non possiamo minare ulteriormente  la nostra economia, né farla  diventare una polveriera. Ci attendiamo segnali tangibili già in risposta alla lettera di oggi a Sindaci”.



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