Confcommercio Siena: "Sicurezza, in capo ai titolari di bar e locali responsabilità dello Stato"

Daniele Pracchia, direttore Confcommercio Siena: “Il testo spinge ad avere un controllo fuori dal locale. E lì gli esercenti non hanno ruolo”

Di Redazione | 29 Gennaio 2025 alle 11:00

Confcommercio Siena: "Sicurezza, in capo ai titolari di bar e locali responsabilità dello Stato"

 

“Il Decreto Piantedosi mette in capo ai titolari dei pubblici esercizi responsabilità che non possono e non devono gestire dai titolari stessi. Spettano ad altri soggetti. Anche se su base volontaria”

 

Fipe Siena e il direttore di Confcommercio Siena, Daniele Pracchia, intervengono così sulle proposte contenute nelle Linee Guida pubblicate dal Ministero dell’Interno verso gli esercenti di locali, bar, discoteche, stabilimenti balneari. Questi soggetti nel decreto del Ministro Piantedosi, diventano i soggetti per “Innalzare il livello di prevenzione dell’Illegalità”. Come? Anche individuando i comportamenti dell’ “avventore modello” all’interno di un “codice di condotta”.

 

Il testo definisce una serie di prescrizioni per “la prevenzione di atti illegali o di situazioni di pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica all’interno o immediate vicinanze degli esercizi pubblici”. A queste indicazioni risponderanno gli esercenti che sottoscriveranno le intese che verranno presentate a livello locale. Chi firmerà sarà impegnato a valorizzare misure che “scoraggiano il compimento di azioni illegali” mettendo a disposizione delle forze di polizia “strumenti volti ad agevolare identificazione e rintraccio dei responsabili”. Tra le prescrizioni ci sono la video sorveglianza, il codice di condotta da esporre, l’individuazione di un responsabile. Tutto questo come detto è previsto su base volontaria, ma verrà incentivato con “meccanismi premiali per gli esercenti virtuosi”.

 

“Nel testo è specificato che per realizzare tutto questo si dovranno avere delle intese con organizzazioni di categoria, si dovrà attivare la Conferenza unificata e ci dovranno essere accordi con i Prefetti – fa notare Daniele Pracchia, direttore Confcommercio Siena – La concertazione, almeno, è ancora un valore. Oppure no. Perché su questo testo non c’è stata nessuna interlocuzione. E’ un elenco di richieste pretestuose che snaturano l’attività economica delle persone e che si dimenticano che il gestore ha già un ruolo e delle responsabilità, all’interno del proprio locale, non fuori, come chiede il decreto. Non sono necessarie insomma altre norme che lo trasformano in “sceriffo” all’esterno del locale. Così come la promessa di “meccanismi premiali” è un malcelato tentativo di spingere verso una direzione specifica l’esercente. Senza specificare responsabilità civili e penali che l’operatore si assume. I ruoli devono essere ben distinti. Chi gestisce un bar, un ristorante, non è un poliziotto o un carabiniere. Il lavoro che spetta allo Stato non può essere di un esercente”.

 

“Bar, ristoranti ecc… danno sicurezza ad un territorio, lo rendono vivo – continua Pracchia– quindi dobbiamo tutelarli, incentivarli, non chiedere a loro di tutelare il territorio. Non solo, le telecamere già ci sono, chi un bar ecc lavora attivamente con le Forze dell’Ordine. Il problema è che questo decreto spinge ad avere un controllo fuori dal locale. E lì gli esercenti non hanno ruolo”.



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