“Una cosa giusta, il Ministro Franco, l’ha detta, nella sua ultima comunicazione alle commissioni parlamentari sul futuro di MPS: senza un terzo e un quarto polo bancario italiano, la concorrenza nel settore del credito è a rischio”. Così una nota dell’Associazione Confronti sul Monte dei Paschi di Siena.
“Confronti”, sentitamente, ringrazia: sono due anni che sosteniamo come il nodo del futuro di MPS sia proprio questo. Un nodo che, però, non si scioglie vendendo la banca senese. L’aumento di capitale deve infatti servire a consentire quel rafforzamento che possa fare di MPS più che una preda un predatore. Le condizioni industriali ci sono, una volta finito di ripulire i conti dai fardelli del passato. Soprattutto da quelli ascrivibili a responsabilità personali, oggetto dei processi in corso. Meno da quelli riconducibili a scelte aziendali, anzi, di sistema, su cui, stranamente, qualche protagonista del periodo in cui furono assunte è tornato a parlare se non di persona per delega”.
“La rinegoziazione con l’Europa, dunque, non può che costruirsi su questi termini: in Italia c’è da salvare la concorrenza del mercato del credito, per difendere la capacità delle nostre imprese di stare sui mercati globali ed il risparmio delle nostre famiglie. E questo si fa mantenendo salda l’autonomia e la dimensione di MPS.
Ora, e per molto tempo ancora, c’è un’economia di guerra nel nostro futuro; se il ministro Franco l’ha capito lo deve far capire, senza mezzi termini, anche ai Bruxelliani! La presenza dello Stato nel capitale, quale azionista di maggioranza, è l’unica strada…il resto sono “scaltrezze” dialettiche anche mal “incartate”!”