Il consiglio approva l'atto di indirizzo sulla Fondazione Mps. Valentini: "I designati dal Comune dovranno confrontarsi con il Consiglio"

Di Redazione | 28 Febbraio 2017 alle 19:34

Il consiglio approva l'atto di indirizzo sulla Fondazione Mps. Valentini: "I designati dal Comune dovranno confrontarsi con il Consiglio"

Approvato l’atto di indirizzo sulla Fondazione Mps

Il consiglio comunale, nella seduta odierna, ha deliberato, dopo un lungo dibattito, l’atto di indirizzo politico amministrativo sulla Fondazione Mps.

Il sindaco, Bruno Valentini, dopo aver fatto un excursus storico sulle Fondazioni, in generale, e in particolare su quella Mps, ha focalizzato l’attenzione sulla composizione della Deputazione Generale e sul loro ruolo: “La Dg è composta da 14 membri, dei quali 4 designati dal Comune di Siena ai quali proponiamo indirizzi programmatici di sviluppo economico, culturale e sociale della città. Per questi motivi, proprio il rafforzamento di un dialogo costruttivo tra Fondazione e comunità senese richiede la massima attenzione nella selezione dei deputati designati, perché se è vero che, a norma di legge, i componenti dell’organo di indirizzo non rappresentano i soggetti esterni che li hanno nominati né rispondono ad essi, è altrettanto vero che personalità sensibili verso i bisogni e le tradizioni della città certamente avrebbero un’influenza positiva sulle ricadute su Siena dell’attività della Fondazione”. Nel Documento di Programmazione strategica pluriennale 2017/2019 la Fondazione ribadisce la propria mission, la rinnovata operatività e il suo ruolo più incisivo sul territorio, confermando, come settori rilevanti per l’attività, 4 macro aree: lo sviluppo locale, arte e cultura, ricerca, welfare. All’interno di queste macro-aree, il documento identifica quattro programmi di intervento: cultura e identità, società inclusiva, sistema agroalimentare e territorio, scienze della vita. Banca Mps, Fi.Se.S e Microcredito di Solidarietà, Toscana Life Science e Biofund, insieme ad Accademia Musicale Chigiana rappresentano, per la città e il territorio, fulcri strategici e per ogni specifico ambito di competenza devono essere potenziati in una prospettiva di medio-lungo periodo per esercitare pienamente la mission della Fondazione Mps.

“La designazione – ha proseguito il sindaco Valentini – rimane un passaggio fondamentale per individuare competenze e sensibilità capaci di riconoscere la Fondazione come patrimonio storico collettivo del territorio e della comunità, e il Comune come un interlocutore naturale. I designati dall’Amministrazione dovranno preventivamente impegnarsi a mantenere aperto il confronto con gli organi comunali competenti, e avranno il compito di valutare e determinare le azioni necessarie a rappresentare le esigenze nella Fondazione. Il Comune, da parte sua, si impegna a farsi promotore affinché la Fondazione stessa non si concentri esclusivamente sulle erogazioni in denaro ma anche in azioni intangibili, rappresentate da tutte quelle azioni finalizzate ad attrarre e comporre reti e relazioni per l’innovazione nei settori di servizio del territorio. Confermato l’impegno a vigilare affinché le erogazioni vengano destinate, nel rispetto delle norme, a progetti di riconosciuto interesse pubblico e collettivo con una propria sostenibilità economica in tempi certi. Rinnovato l’invito ai componenti delle deputazioni, generale e amministratrice, a continuare nel ridimensionamento dei compensi già avvenuto dal 1° gennaio con un taglio del 25%, e nell’opera di ristrutturazione, allineando le spese di funzionamento alle esigenze effettive coerenti con l’attuale consistenza patrimoniale, continuare l’azione di promozione, verso il governo nazionale e la regione Toscana, sull’importanza strategica della banca MPS per garantire i lavoratori, il territorio e il mantenimento della direzione generale a Siena”.

Il primo cittadino ha inoltre evidenziato il ruolo del Comune “per attivare tutte le procedure necessarie a confermare il ruolo strategico della Fondazione per la comunità; recuperare e rafforzarne il dialogo costruttivo con la realtà senese; proseguire l’azione intrapresa di efficientamento economico e di conservazione del patrimonio; promuovere sinergie nel ricercare opportunità di investimenti, anche attraverso i cosiddetti finanziamenti collettivi (crowdfunding). Infine ribadire la ferma volontà di perseguire ogni contenzioso legale, allo scopo di recuperare almeno parte del patrimonio della Fondazione attraverso i potenziali risarcimenti conseguibili nelle sedi opportune”.

“Approvato l’atto di indirizzo – ha concluso Valentini – il Comune emanerà un bando per raccogliere le domande di disponibilità tra le quali scegliere le persone da designare da parte dell’Ente, le quali, a differenza di quanto è avvenuto ultimamente, dovranno impegnarsi a confrontarsi con il consesso comunale. Un’interazione, questa, da non intendersi come un esercizio di controllo, bensì di dialogo costante; i designati non possono essere autoreferenziali perché sarebbe un ulteriore cortocircuito con la città. Una situazione che Siena non può accettare”.

Il documento è stato arricchito da un ordine del giorno presentato da Alessandro Piccini e Maria Isabella Becchi (Nero su Bianco) con il quale si è rimarcata la “necessità di individuare una nuova dimensione e ruolo alla Fondazione Mps, stante l’evidente ridimensionamento subito, ma riconoscendole ancora potenzialità a favore del territorio senese purché si presti attenzione alla valorizzazione del patrimonio rimasto sfruttando al meglio le competenze interne che la stessa ancora possiede”. Lo stesso ordine del giorno è stato emendato dai consiglieri Carolina Persi (Pd), Lorenzo Di Renzone (Siena cambia) e Simone Lorenzetti (Riformisti), con il quale i firmatari hanno posto “l’invito a procedere verso un’ulteriore revisione dello Statuto FMps affinché si riduca significativamente, da subito, il numero dei componenti della Deputazione Generale, e, in coerenza, verificare un eventuale ridimensionamento della Deputazione Amministratrice; infine allineare i compensi degli amministratori a livelli più consoni all’attuale dimensione della Fondazione”. Approvato anche l’emendamento di Maria Isabella Becchi (Nero su Bianco) che con la modifica di un paragrafo ha rafforzato “l’impegno di condivisione, rispetto al passato, dell’azione di promozione da parte del Comune nei confronti del Governo e la Regione Toscana per garantire prima di tutto i lavoratori, il territorio e il mantenimento della Direzione Generale a Siena”.

Respinto, invece, l’ordine del giorno a firma di Giuseppe Giordano (Movimento civico Senese), Andrea Corsi e Masimo Bianchini (L’Alternativa), Ernesto Campanini (Siena per Siena, RC, SsM), il gruppo Laura Sabatini e Alessandro Trapassi, Enzo De Risi (Cittadini di Siena), Marco Falorni (Impegno per Siena), Michele Pinassi e Mauro Aurigi (Siena 5 Stelle), con il quale veniva richiesta “l’indizione urgente di un referendum consultivo per pronunciarsi sulla revisione dello Statuto della Fmps finalizzata alla salvaguardia del suo patrimonio e al rafforzamento dei legami con il territorio; al superamento della gestione duale; sulla promozione di iniziative finalizzate alla consultazione preventiva della cittadinanza per l’individuazione di futuri progetti orientati alla conservazione e allosviluppo del territorio”. Dai banchi della maggioranza, infatti, il non accoglimento è stato motivato dal fatto che “il documento dell’opposizione risulta privo di contenuto politico e prospettive”. <<Non si capisce – hanno evidenziato – su cosa i cittadini sarebbero chiamati a votare vista la generalità dei quesiti posti. Inoltre l’effettuazione di un referendum sarebbe, comunque, successiva alla data del rinnovo della Deputazione Generale, perdendo così l’occasione di applicare quanto stabilito dall’atto di indirizzo”.

Respinto, inoltre, l’emendamento presentato da Massimo Bianchini (L’Alternativa), con il quale veniva richiesto al Sindaco di “procedere con proprio provvedimento alla revoca delle designazioni qualora il designato metta in atto comportamenti in palese contrasto con gli indirizzi programmatici del Consiglio, per inosservanza degli obblighi assunti, nonché per motivate ragioni relative al comportamenti contraddittori od omissivi, per irregolarità o inefficienza o pregiudizio degli interessi del Comune o dell’Ente, o comunque quando venga meno il rapporto fiduciario tra designato o designante”. La maggioranza ha motivato il respingimento “perché nello Statuto della Fondazione non è previsto il vincolo di mandato ed è quindi impossibile procedere alla revoca” .



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