E’ stato necessario l’intervento della Polizia municipale per sedare gli animi durante la seduta del consiglio comunale, per una lite scoppiata tra il consigliere comunale Pierluigi Piccini e il segretario generale Franco Caridi.
La causa dell’acceso diverbio era celato nelle pagine del regolamento comunale relativamente al numero legale per l’approvazione di una delibera. Un ‘vulnus’ regolamentare nascosto tra i commi e gli articoli 62 e 68 che sanciscono il quorum per un via libera dell’assise. L’oggetto della lite tra Piccini e Caridi è stata la leggitimità o meno della votazione, senza il numero legale di consiglieri, della delibera sulla legittimità del riconoscimento di ripiano debiti fuori bilancio. Assenti in aula, ma con la tessera che segnala la presenza inserita nel sistema di rilevazione presenze elettronico, consiglieri di maggioranza e minoranza. Lo stesso presidente del Consiglio Comunale Marco Falorni ha mostrato il suo disappunto: “Questo consiglio ha impedito la votazione”, ha affermato .
Al rientro in sala il consigliere Pierluigi Piccini si è scontrato con il segretario Caridi, il quale aveva appena riportato il regolamento (art 62) affermando che “prima che la votazione abbia inizio i consiglieri possono dichiarare di non partecipare al voto e specificarne il motivo, qualora gli stessi rimangano in sala si computano nel numero legale del quorum”, a quel punto il consigliere di Per Siena ha affermato che “se il segretario certifica chi è in aula e chi no dichiara il falso”, da lì la discussione si è inasprita a suon di “la querelo” per concludersi con il presidente del Consiglio ad invocare l’intervento della Municipale.