Siena non c’è tra i tanti membri che compongono la Consulta dell’Ippica, un organo per la prima volta istituito dal Masaf per far fronte alle problematiche dell’intera filiera dell’ippica. All’interno vi sono rappresentati tutti gli attori del mondo ippico: fantini, allenatori, cavalieri, medici veterinari, gestori di ippodromi e allevatori, compresi quelli dell’anglo arabo. Un organo importante perché i rappresentanti sono stati votati e non calati dall’alto, come ha voluto ricordare il sottosegretario con delega all’ippica.
Siena quindi non compare tra nessuno degli stake holder dell’ippica, tanto che a rappresentare gli allevatori dell’anglo arabo c’è il sardo Gian Mario Carboni, che era anche l’unico candidato a quella carica. Nessun senese si è fatto avanti per proporre la propria candidatura come era previsto dal regolamento diffuso dal ministero a tutti gli allevatori.
L’unico che può avere una parvenza di legame con la città del Palio, è Paolo Rizzi medico veterinario, votato a larga maggioranza dalla sua categoria.
