Tocca al giudice dirimere il contenzioso civile tra Comune di Siena e Banca Mps relativo alla procedura avviata nel 2021 dalla giunta De Mossi per la vicenda dei danni dei derivati, con una richiesta danni che si aggira sui 9 milioni di euro. Il 7 agosto si è tenuta l’ultima udienza di precisazione delle conclusioni con concessione alle parti dei termini ex art. 190 c.p.c, con la causa che è passata in decisione: il giudice dovrà sciogliere il nodo, salvo venga trovato prima un accordo tra le parti. Che avevano tentato senza successo di arrivare a un accordo stragiudiziale e per questo il Comune senese ha citato in giudizio la banca, per accertare e dichiarare la nullità del contratto stipulato, relativo ad operazioni in derivati, al fine di ottenere il reintegro/risarcimento “dell’ingente pregiudizio economico finanziario subito dall’ente” come affermato dall’Amministrazione, assistita per questa vicenda dallo studio Cedrini & Zamagni di Rimini.
La causa civile fece forza su una sentenza del 2020 della Corte di Cassazione che ha stabilito che nei casi di stipula di contratti di derivati senza esplicita informazione dell’esistenza di eventuali costi aggiuntivi, tali contratti sono da considerarsi nulli.
C.C