Il turismo in Toscana, nonostante alcuni fattori di freno, continua a correre e il 2024 sarà l’anno del definitivo sorpasso rispetto ai livelli pre-Covid. A fotografare la situazione è il rapporto Irpet sulla congiuntura 2023/2024 del settore presentato nella sede della Regione Toscana in un confronto pubblico che ha visto coinvolti, oltre ai rappresentanti delle categorie economiche, anche il presidente Eugenio Giani e l’assessore all’economia e al turismo Leonardo Marras.
“Il turismo è uno dei motori dell’economia toscana, che rappresenta quella fonte di attrazione che rende la regione conosciuta, desiderata e apprezzata nel mondo. Guai a frenarlo – il presidente Eugenio Giani commenta così i numeri di Irpet -. L’aumento nell’arco di un anno dell’8,8% è un dato di cui ci dobbiamo sentire orgogliosi. Le facce diverse della nostra Regione si sposano con un grande incremento nella Toscana diffusa e nelle città d’arte”.
Il 2023 ha segnato, in linea con il Paese, il completo recupero dei livelli di presenze turistiche precedenti la pandemia (e un +8,8% sul 2022), registrando anche buone notizie per il mercato del lavoro con un’espansione degli occupati e meno precarietà. Ma sono i primi 5 mesi del 2024 a lasciar prefigurare il definitivo superamento dei dati pre-pandemici grazie a un solido +3,1% di variazione tendenziale sul 2019.
Soddisfatto dei dati emersi dall’indagine l’Assessore a Economia e Turismo Leonardo Marras. “Numeri che denotano che il fenomeno è in fortissima crescita, la Toscana continua ad essere una delle destinazioni più interessanti e più desiderate nel mondo, e tra le regioni italiane è la seconda ad essere cresciuta di più negli ultimi 10 anni – osserva Marras-. Non c’è ancora la pienezza degli arrivi dall’Asia, per cui c’è da aspettarsi che i flussi crescano ancora e anche in maniera consistente. Spinge il turismo straniero e invece cala quello italiano e toscano. La causa è l’aumento da un lato dei prezzi, che fa emergere il grosso problema dei salari nel nostro Paese, dall’altro alcuni prodotti turistici più maturi, come il balneare, su cui c’è una grande concorrenza di altre destinazioni”.