Custodia cautelare in carcere per uno, arresti domiciliari con braccialetto elettronico per gli altri due. Sono le misure prese dal giudice Sonia Caravelli nei confronti dei tre giovani del napoletano, di 19, 23 e 26 anni, arrestati da Carabinieri e Polizia sulla Siena-Firenze, due giorni fa, al termine di un rocambolesco inseguimento.
I tre avevano preso di mira una 86enne di Colle di Val d’ Elsa con la truffa del finto avvocato/carabiniere, trasformatasi in una estorsione/rapina: dopo una telefanota che la avvertiva di un falso incidente causato dal figlio e prospettava la necessità di consegnare 9 mila euro, o dei preziosi, ad un avvocato per risolvere la questione, un 19enne si è presentato in casa della signora.
A rovinare i piani dei truffatori è stato l’arrivo del figlio della donna. Vistosi scoperto, il falso avvocato si è impossessato di una parte dell’oro nuziale e si è dato alla fuga, dopo una colluttazione con l’uomo. Nella concitazione del momento, tuttavia, il figlio della donna è riuscito a vedere l’auto a bordo della quale il 19enne si è allontanato, sulla quale l’aspettavano due complici.
I tre sono poi fuggiti a bordo di un Volkswagen T Roc inseguiti dai Carabinieri di Poggibonsi, nel frattempo avvertiti, e dalle volanti della Polizia a supporto, fino all’altezza di Badesse, sull’Autopalio, dove il mezzo è stato intercettato. Un blitz da film immortalato anche in un video circolato in rete. I tre, fatti scendere e stendere a terra, sono stati infine arrestati in flagranza e condotti al carcere di Siena. A bordo dell’auto sono stati rinvenuti vari oggetti preziosi, tra cui anche la fede nuziale che era stata sottratta alla vittima 86enne, cui è stata restituita.
Stamani era in programma l’udienza di convalida dell’arresto: erano presenti in aula i tre, giovanissimi (due di loro hanno reso interrogatorio, uno spontanee dichiarazioni) accompagnati dai rispettivi legali.
Il giudice dopo aver analizzato la situazione ha confermato per uno dei tre, 19enne, la custodia cautelare in carcere, essendo accusato di estorsione e rapina impropria (e con a carico un precedente specifico), col ragazzo scoppiato in lacrime consolato dai due compari; mentre per gli altri due ragazzi, cui si contestava l’estorsione, sono stati decisi gli arresti domiciliari con i braccialetti elettronici.