Fra gli esperti relatori del primo convegno Long Covid ,organizzato oggi a Siena all’Hotel Garden dal gruppo Performance, anche il professor Andrea Crisanti, noto medico, microbiologo e divulgatore. Le sue dichiarazioni a margine del convegno, su terza dose e green pass.
“La necessità terza dose deriva dalle osservazioni della protezione in Israele e Inghilterra, dove la maggior parte della popolazione si è vaccinata tra dicembre e gennaio, e dal sesto mese dalla seconda dose si è visto un numero importante di infezioni e ricoveri – spiega il professore – si è giunti a conclusione che il vaccino ha una durata di 6 mesi, dato confermato anche da un gigantesco studio effettuato su 4 milioni di persone, che ha stabilito come la protezione dalle infezioni, dopo sei mesi cali dal 95 al 40% e la protezione dalle complicazioni cali dal 90 al 65-70% – evidenzia il docente – la terza dose dunque nasce dall’esigenza di mantenere un livello elevato di protezione per la popolazione. Inizialmente si dovrà procedere con anziani e soggetti vulnerabili, poi sarà estesa a tutti. Dobbiamo limitare la trasmissione del virus”.
“Il Green Pass? Una misura per indurre le persone a vaccinarsi – afferma Crisanti – ma che non crea ambienti sicuri. Se dura un anno invece di sei mesi si apre un varco per chi argomenta contro il vaccino, il green pass come misura protettiva deve durare sei mesi. Vale la pena creare questa contrapposizione frontale, perchè non cercare di superarla col dialogo?” conclude.