Dopo 10 anni Enoteca Italiana Siena ha fatto ritorno al Vinitaly in corso di svolgimento a Verona, ospite dell’associazione Nazionale Città del Vino. Il punto del suo direttore, Paolo Corbini, a Buongiorno Siena: “Mi auguro sia la luce in fondo al tunnel, è stato un ente prestigioso, il nostro appoggio credo sia stato importante, sono potuti tornare dopo tempo al Vinitaly, ora c’è da pensare al futuro” ha detto.
“Il Vinitaly, nonostante il dibattito che si fa sempre, ha grande valore ancora oggi, l’affluenza è stata massiccia dopo un prowein deludente, c’è attività e fermento – ha spiegato – Consorzi e aziende devono calibrare le loro attività in base ai gusti e ai territori, devono essere bravi a capire le tendenze. I consumi di vino calano, e cambiano le abitudini. La concorrenza poi è forte, il vino viene fatto ovunque, anche in Cina ormai hanno imparato a farlo. La risposta è la qualità e non la quantità, diamo valore al vino. Deve esserci un aumento del valore – rimarca – ieri è stata una giornata importante, abbiamo presentato il 20esimo rapporto dell’osservatorio sul turismo del vino, siamo +16% di turisti, un movimento da 2.9 miliardi di euro, e ne avevamo stimati 2.5 miliardi. Numeri che fanno capire l’importanza di questo settore strategico”.
Siena può ambire ad ospitare un grande evento di vino come il Vinitaly?: “Un vinitaly a Siena? Sarebbe bello, nel 1932 si è svolta a Siena la prima fiera in Italia dei vini tipici, è partito tutto da qui. Oggi sarebbe difficile, Siena non ha strutture adeguate, a partire dalla viabilità e in termini di accoglienza, manca un padiglione dove svolgere l’evento. Potremo pensare a qualcosa di più specializzato, un luogo dove valorizzare alcune eccellenze – afferma – ad esempio qui al Vinitaly presentiamo il nostro concorso enologico internazionale, quest’anno a Gorizia, che è itinerante, spero di riportarlo presto a Siena”.