“Le preoccupazioni sono tantissime. Tra i nostri associati le disdette per il periodo di Pasqua hanno superato il 70% e se il trend sarà costante prevediamo un forte calo di presenze negli agriturismi senesi. I problemi però non si fermano qui perché le disdette arrivano anche per il periodo estivo e non ci sono nuove prenotazioni”. A dare l’allarme è Fabrizio Rappuoli, il presidente di Terranostra, associazione di Coldiretti che raggruppa gli agriturismi. Ricordando che in provincia di Siena sono oltre 1200 le aziende agricole che svolgono attività turistica e sono sparse in tutti i comuni del territorio.
“Situazioni di crisi come questa si riflettono anche nel nostro personale, nei collaboratori che lavorano nelle nostre aziende – continua Rappuoli-. Forse si è parlato poco di agriturismi ma anche noi siamo colpiti come le altre attività di ristorazione e ricezione” . Come era già emerso da un monitoraggio di Coldiretti questa grave situazione, che si è generata in seguito ai primi contagi di Coronavirus, non sta colpendo solamente le strutture ricettive delle zone rosse ma anche le altre 23 mila presenti in Italia.
Nel frattempo sono iniziate anche a Siena le iniziative #lacampagnanonsiferma e #mangiaitaliano, con l’obiettivo di sostenere gli agricoltori e i prodotti italiani e si continuerà nella mattinata di domani, sabato 7 marzo a Siena, al mercato di Campagna Amica in via Paolo Frajese (Colonna San Marco). Verranno offerte le “aranciate della salute”, simbolo della genuinità e della qualità dei prodotti agroalimentari italiani e sarà raccomandato a tutti di seguire con scrupolo le precauzioni che le autorità sanitarie hanno indicato al fine di contrastare l’epidemia.
E sarà ricordato che fanno bene alla salute dell’uomo anche le vacanze in agriturismo in isolate campagna, in strutture familiari lontano dagli affollamenti, con un numero contenuto di posti letto e a tavola. “Sono forse – spiega la Coldiretti-, tra i luoghi più sicuri in Italia per evitare il rischio di contagio, fuori dalle mura domestiche. L’ospitalità contadina continua a rappresentare il meglio dell’offerta turistica enogastronomica Made in Italy”.
L’agricoltura non si piega all’epidemia che assedia il Paese e domani saprà ripartire.