Corriere scomparso sull'Amiata, c'è un terzo fermato

A finire in manette un altro cittadino turco di 28 anni. Il pm ha emesso un decreto di fermo per la sussistenza del pericolo di fuga

Di Redazione | 21 Giugno 2024 alle 17:14

C’è un terzo arresto nelle indagini per la scomparsa di Nicolas Matias Del Rio, il corriere 40enne italo-argentino sparito dal 22 maggio scorso nell’Amiata.

A finire in manette, ora, un altro cittadino turco, 28 anni, il quale secondo il pm De Marco sarebbe coinvolto nella rapina del carico da 500.000 euro di borse di valore che erano sul furgone guidato da Del Rio, mezzo poi ritrovato bruciato.

Il pm ha emesso un decreto di fermo per la sussistenza del pericolo di fuga. L’uomo avrebbe partecipato alla rapina e sarebbe stato riconosciuto dagli inquirenti grazie alle telecamere di sorveglianza di Arcidosso. I carabinieri e la procura di Grosseto a questo punto avrebbero individuato il terzo elemento di una banda dedita alle rapine di merce di valore.

Ma i componenti con basi sull’Amiata, secondo alcune stime investigative sui loro movimenti, potrebbero salire a quasi una decina. I precedenti due fermati sono già tenuti in carcere dal gip dopo la ‘scena muta’ all’udienza di convalida, dove avrebbero potuto dare indicazioni sul destino del corriere scomparso, invece hanno taciuto avvalendosi della facoltà di non rispondere.

Nelle ricostruzioni investigative, Klodjan Gjoni 33 anni, albanese residente da tanti anni a Castel del Piano (Grosseto), nella prima coppia di fermati, sarebbe stato l’uomo salito a bordo del furgone dello scomparso e anche quello che avrebbe fatto subito dopo la telefonata al datore di lavoro di Del Rio, facendosi passare per ‘Goni’ chiedendo la cortesia di poter trasportare alcuni colli per conto di una ditta chiusa da tempo. La telefonata è la prima traccia da cui i carabinieri sono partiti per ricostruire la vicenda. Lo hanno arrestato mentre stava per imbarcarsi su un volo per Tirana dall’aeroporto di Ciampino. L’altro fermato è Ozgur Bozkurt, 44 anni, turco che abita ad Arcidosso (Grosseto). Entrambi sono indagati per la rapina di 400 borse marca Gucci del valore di 500mila euro che dovevano essere consegnate a Scandicci, il più grande distretto mondiale della moda e del lusso della pelletteria (12 miliardi di fatturato) con tutti i brand più famosi del settore presenti coi loro stabilimenti.



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