Nicolas Matias Del Rio lavora dalla fine di aprile in una ditta di trasporto per conto terzi con sede a Piancastagnaio. Il suo titolare Sergio De Cico è stato il primo a dare l’allarme della sua scomparsa convinto che fosse vittima di una rapina. “In questo mese gli stavo facendo imparare tutti i giri dei ritiri, mercoledì l’ho mandato in una pelletteria di Castel del Piano dove era già stato 8 o 9 volte per ritirare delle borse firmate – racconta De Cico -. Alle 16.56 mi ha chiamato per dirmi che aveva ritirato le borse e poi mi ha detto che un ragazzo voleva parlare con me. Io pensavo che fosse il magazziniere di quella pelletteria ma invece si è spacciato per un corriere di una ditta della zona di Arcidosso chiedendomi di portare 4 scatole ad una pelletteria di Piancastagnaio ma questa pelletteria io sapevo che era chiusa da un anno e mezzo. A quel punto mi ha detto che il titolare continua a lavorare in casa propria. In quel momento ho attaccato il telefono e ho chiamato il titolare dicendogli di essere stato contattato dall’autista del corriere di Arcidosso. Il titolare mi ha detto che non lavorava più. In quel momento mi è salito un brivido sulla schiena e ho provato a richiamare il mio operaio – sottolinea De Cico -. Ma lui non m’ha mai più risposto. E’ stato in quel momento che ho chiamato i Carabinieri dicendo loro che sembrava che mi stessero rapinando il furgone con l’autista, e così è andata. Il furgone me lo hanno trovato ieri tutto bruciato e la mia paura è stata che dentro ci fosse anche il mio operaio ma grazie a Dio non c’era. Ma adesso non so dove è. Non so se l’hanno legato, se l’hanno lasciato dentro al bosco dell’Amiata in mezzo a cinghiali e lupi. Non so cosa gli sia successo. Come stia. Se sia vivo o morto, non lo so. Stiamo andando tutti fuori di testa”.
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Corriere sparito sull’Amiata, il titolare: “Non so se sia vivo o morto o se l’hanno lasciato nel bosco tra cinghiali e lupi”
Il racconto di Sergio De Cico che per primo ha chiamato i Carabinieri convinto che il suo operaio fosse vittima di una rapina
Di Cristian Lamorte | 24 Maggio 2024 alle 18:03
Giornalista dal 2006 ama il suo mestiere perché gli consente di alzarsi ogni mattina senza sapere cosa farà del resto del giorno. Ama le storie, quelle da leggere e quelle da raccontare. Detesta chi guarda invece che osservare, predilige un ricco silenzio ad un povero sproloquio. Nel tempo libero si dedica ai libri e al cammino, in un costante passo dopo passo lungo la linea sottile tra ragione e follia. La stessa linea che lo spinge a ricercare ogni giorno, dopo essersi svegliato, una nuova pagina da scrivere.
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