C’è attesa per il decreto, in arrivo probabilmente già entro la fine di questa settimana, che conterrà il cronoprogramma per il ritorno alla normalità. Dopo oltre due anni e due mesi, il 31 marzo cessa lo stato di emergenza e si darà il via all’allentamento delle misure anti-Covid.
Dal primo di aprile, il green pass non dovrebbe più essere necessario per le attività all’aperto né per sedersi negli spazi esterni dei locali, anche se c’è chi non esclude che possa esserci un passaggio intermedio e lasciare la misura del passaporto sanitario di base ancora per 15 giorni. Addio almeno al green pass rafforzato anche negli alberghi, dove, nell’ipotesi più restrittiva, basterà solo quello “base”. Torna la certificazione base, cioè quella che si ottiene con il tampone negativo, anche sui mezzi pubblici. La capienza degli stadi sarà di nuovo al 100%.
Dal primo di maggio, dovremmo poter dire addio al green pass per l’accesso dei luoghi al chiuso, dai ristoranti ai cinema alle attività di vario tipo. È questa l’ipotesi allo studio e che verrà discussa dal Consiglio dei ministri. Da Pasqua, progressivamente, dovrebbero essere eliminati prima il distanziamento, poi le mascherine al chiuso.
Mentre, come previsto già dal Decreto di Gennaio, l’obbligo del vaccino per gli over 50 potrebbe essere mantenuto fino al 15 giugno.
Molto dipenderà dall’andamento dei contagi Covid, che al momento però stanno registrando un aumento esponenziale di casi.
Avvertono infatti gli esperti di essere ancora lontani da una situazione di sicurezza, e potremmo ripiombare velocemente in una nuova ondata.
Con la diffusione della variante Omicron 2, e della nuova, la Omicron 3, la caduta delle restrizioni ha già fatto aumentare rapidamente il numero di contagi, soprattutto in Germania e nei Paesi Bassi, dove hanno già cancellato quelle norme anti-contagio che ci hanno accompagnato in questi due anni di pandemia.