Crac Mens Sana 1871, si sono chiuse le indagini della Procura di Siena relative a Massimo e Filippo Macchi, i due imprenditori un tempo amministratori di fatto e di diritto della società cestistica di Viale Sclavo che aveva raccolto l’eredità della gloriosa Mens Sana Basket, finendo però fallita dopo essere stata esclusa dal campionato di A2 al termine di una lunga agonia societaria e tecnica nella stagione 2018-2019.
Per i due ex manager romani accusati di bancarotta fraudolenta – a difenderli è l’avvocato Aldo Areddu del foro di Roma – si aprono ora le porte dell’udienza preliminare.
I due erano stati oggetto di una lunga indagine – coordinata da Procura di Siena e Guardia di Finanza, scattata nel 2019 a seguito dell’esclusione coatta dal campionato – venendo colpiti nel luglio 2021 da misure cautelari di natura interdittiva per un anno. I laboriosi accertamenti portati avanti avevano consentito di delineare, secondo gli inquirenti, alcune condotte reputate fraudolente e distrattive che avrebbero concorso a provocare il grave dissesto della società di basket, e che furono definite dal gip Jacopo Rocchi (che ha disposto l’applicazione dei provvedimenti cautelari) come “predatorie ed aggressive”.
Ad inizio gennaio si era chiusa una prima inchiesta stralcio con accuse minori, legate all’appropriazione di due macchine aziendali e al mancato pagamento di una fattura di riparazione, con l’appuntamento che è già fissato in primavera davanti al giudice.
C.C