Uscirà domani 30 settembre, edito da Cantagalli, il libro “verità” dell’ex dg e presidente della Mens Sana Basket Ferdinando Minucci, “Memorie sospetti bugie, Mens Sana: una fine inaccettabile”. L’ex deus ex machina del basket senese ripercorre la sua vicenda personale e giudiziaria, dopo la sentenza di condanna con patteggiamento del giugno scorsi, riportando la sua verità dei fatti circa il doloroso crac del sodalizio cestistico senese pluri scudettato.
“17 giugno 2021: si chiude l’amara vicenda del fallimento della Mens Sana Basket. Ferdinando Minucci, uno dei principali attori, ha patteggiato la sua pena a quattro anni e dieci giorni, assumendosi così la responsabilità di azioni che nel mondo dello sport sono all’ordine del giorno – si legge nella quarta di copertina del libro – Nessun beneficio personale: è nero su bianco nelle carte processuali. Ciò che Minucci ha fatto, con gli stessi mezzi a disposizione di qualsiasi altra squadra, è stato finalizzato unicamente a portare la Mens Sana Basket ad essere la squadra di più vincente di sempre. Si direbbe “una competizione ad armi pari”.
“Così, oggi, chiusa per sempre la sua vicenda giudiziaria – prosegue la quarta di copertina – Minucci ha deciso di raccontare quegli anni in un libro nel quale ripercorre i rapporti con molti soggetti coinvolti, dalla Polisportiva Mens Sana 1871, alla Banca Monte dei Paschi di Siena e infine alle istituzioni senesi; e poi le posizioni del liquidatore Egidio Bianchi, del presidente della Federazione Giovanni Petrucci, da Livio Proli a Claudio Toti, e molti altri. Molti protagonisti di questa storia, che hanno indicato in Minucci il male assoluto e la Mens Sana Basket la pecora nera dello sport italiano, e che hanno goduto, in quel periodo, dei vantaggi di un’epopea del basket, come non si era mai visto nel nostro Paese e oggi sono ai vertici di uno sport oggi in forte crisi. Un sogno divenuto realtà, al quale nessuno avrebbe mai creduto, è stato infranto. Chi ha vissuto questa storia, chi ha creduto in quel sogno, ha il diritto di conoscere finalmente la verità”.
Alcuni passaggi del libro sono stati riportati dal Corriere della Sera. L’arresto, eseguito dalla guardia di Finanza di Siena: “Non ebbi il tempo di salutare che entrarono dentro la camera spingendo con forza la porta, pistole ai fianchi, manette in bella evidenza. ‘Dobbiamo perquisire la stanza, lei è in arresto’.
Pagamenti in nero e sovrafatturazione, una pratica comune ma per cui ha pagato solo Siena: “…mal comune mezzo gaudio? Non è questo il punto. Tutte le società avevano l’esigenza di aderire alle richieste dei dipendenti che potevano alzare il livello dei loro ingaggi se parte dell’importo versato fosse stato esentasse. Un meccanismo sbagliato ma certo assai diffuso. Le metodologie che il movimento ha usato nel corso degli anni mi sono state spiegate sia dai beneficiari, dagli agenti dei giocatori e in molti casi dai manager o presidenti delle società. Perchè allora solo alla Mens Sana Basket sono stati contestati questi reati?”.