Crisi energetica e bollette alle stelle, RCR Cristalleria di Colle Val d’Elsa 300 dipendenti a rischio

Una delle soluzioni sarebbe poter usufruire dell’energia prodotta dalla centrale idroelettrica sul fiume Elsa

Di Redazione | 11 Dicembre 2022 alle 11:44

La crisi energetica e le bollette alle stelle, stanno mettendo in grave difficoltà la RCR Cristalleria Italiana di Colle Val d’Elsa. E’ la Rsu aziendale a lanciare l’allarme: “A rischio la continuità del lavoro di 300 dipendenti diretti e 200 dell’indotto

La RSU di RCR Cristalleria Italiana è da sempre parte determinante nel percorso che ha permesso di resistere ai diversi momenti di crisi aziendale e di mercato e fino a quello determinato dalla pandemia, supportando i grandi sacrifici e la forte sofferenza sostenuti dai lavoratori di RCR dall’inizio del duemila.

Per questo scrive: “La RSU è consapevole di operare in un’azienda che ha praticato il percorso della transizione ecologica, producendo l’unico cristallo ecologico con un processo produttivo totalmente elettrificato.

In questo periodo tale situazione virtuosa si sta rivelando comunque insufficiente, in quanto RCR è un’azienda fortemente energivora che ha sestuplicato i propri costi industriali in virtù degli aumenti incontrollati dei costi energetici. La RSU denuncia così una situazione che mette a rischio la continuità del lavoro di 300 dipendenti diretti e 200 dell’indotto.

Una delle soluzioni sarebbe a portata di mano, come la possibilità di  poter usufruire dell’energia prodotta dalla centrale idroelettrica sul fiume Elsa, totalmente pulita e che porterebbe benefici percentualmente significativi al fabbisogno dell’azienda. Potrebbe essere un elemento importante per tutto il territorio, come riconosciuto dalla Regione Toscana che ha approvato il progetto di rimettere in moto la centrale da più di un anno.

Siamo a conoscenza che appositi test tecnici effettuati nel mese di Agosto, cioè nel periodo di maggior siccità, sono stati estremamente positivi e quindi non riusciamo a capire quali siano le motivazioni per opporsi alla realizzazione del progetto.

Non vorremmo che ciò fosse dettato da posizioni pregiudiziali, non giustificato da ragioni legate alla fattibilità strutturale o alla sua sostenibilità, mettendo inutilmente a rischio la continuità aziendale e la tenuta occupazionale della RCR.

A tale proposito chiederemo agli organi competenti, congiuntamente alle nostre strutture sindacali, un incontro per approfondire la nostra conoscenza del progetto e le sue ricadute”.



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