Una tragedia di cui è ancora difficile definirne i contorni, i possibili scenari futuri e le responsabilità. E’ quella avvenuta a Firenze nel cantiere dell’Esselunga dove il crollo di una trave di cemento ha causato la morte di cinque operai, di cui ancora uno disperso, e tre feriti. Sono ancora in corso le operazioni per la messa in sicurezza del cantiere e il recupero dell’ultimo lavoratore coinvolto nell’incidente ma nel frattempo la lente di ingrandimento è già puntata sulle cause che hanno portato a questa tragedia. Uno dei primi dati a saltare all’occhio è quello dei 61 subappalti. Non è una eccezione in Italia e non è raro che questa filiera porti ad una concorrenza a ribasso con un taglio di costi che spesso riguarda proprio le misure di sicurezza.
Proprio in fase di assegnazione degli appalti, secondo il presidente di Ance Siena, Giannetto Marchettini, dovrebbero esserci più controlli: “Noi riteniamo che anche sui lavori privati si debbano dare gli appalti alle imprese qualificate. Nel caso dell’Esselunga di Firenze si parla di subappalti a cascata, di contratti non regolari ecc… questa è l’altra faccia della stessa medaglia, in un lavoro privato ci sono meno leggi e meno regole. E’ ovvio che un lavoratore edile che ha fatto i corsi abbia più sensibilità all’interno di un cantiere rispetto a chi viene da un contratto metalmeccanico”.
La proposta di Marchettini è quella di un sistema premiante per le imprese sempre aggiornate in tema di sicurezza sul lavoro: “Oggi ci sono imprese che si aggiornano sulla sicurezza e altre no. Non c’è mai un sistema premiante, c’è solo chi prende le multe e chi non le prende. Io sento le piccole imprese che mi dicono che conviene prendere le multe invece di fare tutti gli aggiornamenti della sicurezza. Penso che dal sistema attuale bisognerebbe passare ad un meccanismo che apra delle opportunità a chi è in piena regola”.