Se non ti tirano a sorte, il Palio non lo corri davvero. E a Siena, sono in molti, che il Palio non lo hanno mai potuto correre. Vuoi per motivi politici, vuoi per burocrazie, vuoi perché non è nelle corde della città rivolgersi alle capacità dei senesi perché siamo, diciamolo fuori dai denti, troppo esterofili per apprezzare quello che sappiamo fare.
Il cambio politico aveva dato la speranza che ci fossero nuove possibilità per tutti coloro che sono sempre rimasti nell’ombra, rificcati con forza nell’anonimato, perché senza un’appartenenza politica, è difficile emergere. Oggi, finalmente il sindaco di Siena ha dato un segnale. Si è sbottonato nella sua conferenza stampa settimanale, e ha fatto dei nomi, ha dato qualche pillola di quella che potrebbe essere la sua visione di una città futura che si basa sulle forze interne. E ce ne sono parecchie, rimaste li a muffire in questa bella città.
L’industria della cultura e della scienza sono i punti di forza da cui ripartire. Due le idee cardine; creare un vero distretto delle scienze della vita dalla a alla z con la ricerca e la produzione, e la cultura. Una parola troppo grande che va rimessa nei binari della concretezza. Si parte con l’idea di una fondazione che gestisca il Santa Maria della Scala. Ottimo. Si tratta di uno strumento giuridico che può viaggiare agevolmente da solo, ma l’idea qual è? Cosa ci sta dentro alla fondazione?
E poi recuperare le capacità interne e dare in mano a Vernice Progetti l’organizzazione delle mostre e degli eventi. Ecco appunto, esiste ancora Vernice? Non se ne parla da anni. Ma lo strumento e le professionalità ci sono, e l’idea del sindaco De Mossi è quella di recuperare queste capacità interne per rilanciare una serie di eventi che creino attrazione verso la città del Palio.
Dalle parole del primo cittadino sembra di capire che Opera Laboratori non farà più parte della partita. Abbiamo capacità interne in grado di sostituire il colosso della gestione museale? Lavorare tutti insieme non sarebbe una buona idea? Intanto al prossimo consiglio comunale dovrebbe essere discusso lo statuto della Fondazione che dovrà prendere in gestione il Santa Maria della Scala. Chi ci sarà a capo? L’architetto Andrea Milani o lo storico dell’arte Marco Ciampolini ?
Viola Carignani