Da azienda faunistico venatoria ad agrituristico venatoria, Suvignano perde la sua riserva

Da ora in poi si potranno allenare i cani tutto l’anno anche con lo sparo

Di Redazione | 18 Settembre 2024 alle 19:40

Da azienda faunistico venatoria ad agrituristico venatoria, Suvignano perde la sua riserva

Suvignano, simbolo della lotta alla criminalità organizzata, perde un pezzo del suo significato. La tenuta, confiscata anni or sono e poi divenuta di proprietà della Regione Toscana che l’ha ceduta in gestione ad Ente Terre della Toscana, porta con sé un significato profondo: il simbolo della legalità. Oltre agli immobili di pregio e ai terreni agricoli, Suvignano era anche riserva faunistico venatoria. Un luogo protetto dove nessuno andava a caccia ma dove i selvatici, soprattutto fagiani, potevano riprodursi in tranquillità e andare a ripopolare le zone limitrofe della Valdarbia. Suvignano svolgeva così un ruolo importante per il ripopolamento della fauna selvatica ricreando, in tutto il territorio di Monteroni e Murlo, quel patrimonio faunistico che altrimenti sarebbe scomparso da tempo. La notizia arriva in primavera proprio dalle pagine del sito ufficiale, con una determina firmata da Giovanni Mottura, amministratore unico della società agricola Suvignano Sr.l..

La grande tenuta, perde così la possibilità di vantarsi del titolo di azienda faunistico venatoria. Secondo quanto si apprende la confinante azienda di Curiano non avrebbe più voluto consorziarsi con i terreni dell’Ente Terre. L’unica soluzione è quella di trasformare il terreno, non sufficiente per richiedere il titolo di Afv, in Azienda Agrituristico Venatoria. Il significato è ben diverso. Nel primo caso si possono immettere solo in alcune stagioni nuovi individui selvatici, secondo regole ben precise che permettono il ripopolamento, nel secondo caso invece non si possono né cacciare né immettere animali selvatici, ma solo allevati. Lo scopo è quello di creare un ambiente dove si possa cacciare tutto l’anno con l’abbattimento di fagiani e simili provenienti da allevamenti.

La società agricola Suvignano per la prima volta pubblica un bando per affidare la gestione della parte faunistico venatoria dell’azienda sequestrata alla mafia. Nel dettaglio si legge “gestione e recupero delle voliere per galliformi – fasianidi, poste all’interno della costituenda Azienda Agrituristico Venatoria anche finalizzate alla realizzazione di attività di allenamento e prove di lavoro per cani da caccia”. Il bando è stato vinto dall’unico partecipante, Federcaccia Toscana – Unione Cacciatori Toscani per l’importo di 6,500.00 euro per la durata di dodici mesi. A questo punto l’azienda “aperta” di Suvignano, sarà un campo dove si potranno portare i cani da caccia ad allenarsi anche con lo sparo. Resta il dubbio sull’incompatibilità di eventuali passeggiate di cittadini e turisti nei terreni dell’azienda dove, fino ad oggi, nessuno usava armi da fuoco, salvo eccezioni per i prelievi dei cinghiali in esubero.



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