Da gennaio a oggi 30 casi di violenza fisica sulle donne affrontati dai Carabinieri di Siena

Reati commessi in modo uniforme fra capoluogo e provincia, da stranieri e italiani. Le donne, vittime di violenza in ambito domestico, sono state accolte nella stanza per l'ascolto protetto nel comando provinciale di Viale Bracci

Di Claudio Coli | 25 Novembre 2024 alle 8:30

Da gennaio a oggi 30 casi di violenza fisica sulle donne affrontati dai Carabinieri di Siena

Maltrattamenti e violenze fisiche, perlopiù in ambito domestico: sono 30 le denunce per reati da codice rosso sulle donne affrontate dai Carabinieri di Siena e della provincia, che hanno reso necessario l’utilizzo della stanza per l’ascolto protetto delle vittime interna al comando provinciale di viale Bracci a Siena. Il numero emerge nel giorno della ricorrenza internazionale contro la violenza delle donne, indicativo di un fenomeno ancora lontano dall’essere debellato. Il trend, spiegano i Carabinieri, è in linea con quello degli anni scorsi, con i reati uniformemente commessi tra il capoluogo e i vari paesi della provincia, sia da cittadini stranieri (per la maggioranza) che italiani. “Nel territorio senese – specifica il vice brigadiere Federica Greco – sono state circa 30 le violenze fisiche in ambito domestiche da inizio anno, la donna veniva colpita a mani nude o con oggetti a seguito di litigi per futili motivi, poi da questa violenza fisica nasceva una violenza psicologica, mediante minacce, ingiurie, e denigrazioni, umiliazioni, tali da portare la donna a sottomettersi e isolarsi anche dalla famiglia, e gli autori delle aggressioni ad acquistare potere e controllo”.

Importante, per combattere la piaga sociale, è denunciare e mai soprassedere davanti anche ai minimi segnali. E’ qui che entra in gioco la stanza per l’ascolto protetto da alcuni anni utilizzata dai militari dell’Arma, realizzata grazie al contributo del Soroptimist Club Siena, nell’ambito del progetto “una stanza tutta per sè”. Un luogo accogliente e informale dove le vittime sono messe a loro agio e possono raccontare quanto loro successo per aiutare le forze dell’ordine a proteggerle. “E’ molto utile – evidenzia il vice brigadiere Greco – anche davanti a casi di violenza sessuale. Le vittime tendono a chiudersi per paura di essere giudicate o additate come le artefici del reato stesso, quindi non denunciano. In un caso recente che ho trattato, dopo una iniziale reticenza la donna vittima ha deciso di essere accolta nella stanza e trovandosi davanti a un Carabiniere dello stesso sesso, una volta instaurato un rapporto di fiducia, non sentendosi lei giudicata, si è aperta e mi ha raccontato ogni particolare della violenza subita”.

“Dal 2016 il club di Siena ha aderito alla campagna che riguarda la stanza tutta per sè – racconta la presidente del Soroptimist Club Siena Anastasia Sardo – che nasce dall’esigenza, in collaborazione con i Carabinieri di Siena, di poter dare a ogni donna che subisce violenza l’opportunità di riprendere la propria vita e di avere il coraggio di denunciare, che è la cosa più importante”. “Una donna su tre – sottolinea ancora il vice brigadiere Greco – è appurato che subisca violenza, ma solo il 10% denuncia”.

Claudio Coli

Nato a Siena il 20-07-1990, è iscritto all'ordine dei giornalisti come giornalista pubblicista dal 25 marzo 2013. Ha iniziato a scrivere di sport, in particolare di pallacanestro, seguendo l'epopea della Mens Sana Basket negli anni duemila. È poi passato alla cronaca locale e da alcuni anni si occupa anche di cronaca nera e giudiziaria.



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