Da venerdì via alle svendite invernali, ma saranno saldi d’inizio, più che di fine stagione. Così Marco Rossi, Presidente regionale degli esercenti moda Fismo (e Presidente comunale di Confesercenti Poggibonsi) introduce la vigilia della data unificata su scala nazionale, ed adottata anche dalla Toscana. Dal 5 gennaio, per un periodo di 60 giorni, sarà possibile mettere in vendita capi di abbigliamento con una percentuale di sconto rispetto al prezzo di listino praticato nelle scorse settimane. “Anche quest’anno i saldi iniziano troppo presto, vanificando buona parte del loro potenziale sia per gli operatori commerciali che per i consumatori – osserva Rossi – Le temperature decisamente superiori alla media durante tutto il periodo autunnale, hanno pesantemente condizionato fin qui la vendita di capi invernali: Per questo, come Fismo Toscana, continuiamo a chiedere di posticipare l’inizio degli sconti ad una data più vicina a quella della vera fine della stagione”.
Un sondaggio condotto da IPSOS per Confesercenti Toscana sulle vendite di fine stagione, integrato da una survey condotta sulle piccole e medie imprese associate a Fismo, l’associazione dei negozi di moda Confesercenti Toscana, rivela che a partecipare alle vendite di fine stagione sarà l’85,5% delle medie e piccole imprese del commercio moda, quasi tutte (il 96 %) condizionate in negativo nelle vendite dal cambiamento climatico con un calo medio del -46% delle vendite dei prodotti delle collezioni autunno inverno.
Chi è intenzionato a comprare cerca soprattutto calzature – 58% delle indicazioni – seguite a stretto giro da maglioni e felpe (56%). La classifica dei desiderata dei toscani per i saldi invernali 2024 prosegue con l’intimo (34%), gonne e/o pantaloni (33%), magliette, canottiere e top (29%), camicie e camicette (27%). In questo periodo i negozi fisici sono preferiti dall’83 per cento dei consumatori, contro il 51% che prevede di acquistare online. A convincerli è la sensazione di avere più garanzie presso un punto vendita fisico, confermata dal 47% degli intervistati.