Dal Regno Unito a Ponte a Tressa grazie al campo estivo che unisce la chiesa protestante di Siena con due chiese britanniche

Il campo estivo si è svolto a Ponte a Tressa e ha coinvolto più di 90 bambini e ragazzi

Di Simona Sassetti | 22 Giugno 2024 alle 14:25

Dal Regno Unito a Ponte a Tressa grazie al campo estivo che unisce la chiesa protestante di Siena con due chiese britanniche

È partito lunedì 17 giugno ed è terminato oggi il campo estivo diurno in lingua inglese che ha visto la partecipazione di 90 bambini fra i 6 e 15 anni organizzato dalla Chiesa Cristiana Biblica di Siena in collaborazione con Highfields Church (Cardiff, UK), Cambray Baptist Church (Cheltenham, UK). Il campo, che si è svolto presso gli impianti sportivi in collaborazione con la Cooperativa Culturale e Ricreativa di Ponte a Tressa, ha messo in primo piano attività religiose, lezioni di inglese e attività sportive  grazie all’impegno di più di trenta volontari. Quest’anno ci sono stati ben due campi che si sono svolti in parallelo, uno per i bambini di età compresa tra i 6 e i 10 anni e uno per i ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 15 anni. Nove i volontari arrivati da Cardiff e un gruppo di cinque persone da Cheltenham. Questo gruppo di volontari è stato coadiuvato da un gruppo di volontari della chiesa locale che sono riusciti così ad organizzare tantissimi giochi, lezioni di inglese, lavoretti, riflessioni sulla vita e la fede e attività di gruppo. Non è la prima volta che questo camp viene organizzato. Dal 2016 al 2019 è stato portato avanti ogni estate un campo per ragazzi interamente in lingua inglese, il costo è rimasto bassissimo (20 euro per l’intera settimana) perchè l’obiettivo degli organizzatori è rimasto quello di rendere l’Holiday Club di Ponte e Tressa il più inclusivo possibile.

Simona Sassetti

Nasce a Siena nel 1991, lavora a Siena Tv dal 2016. Ha scritto prima sul Corriere di Siena, poi su La Nazione. Va pazza per i cantanti indie, gli Alt-J, poi Guccini, Battiato, gli hamburger vegani, le verdure in pinzimonio. È allergica ai maschilismi casuali. Le diverte la politica e parlarne. Ama il volley. Nel 2004 ha vinto uno di quei premi giornalistici sezione giovani e nel 2011 ha deciso di diventarlo



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