“E’ nostro piacere annunciare che Dorian Therapeutics ha deciso di aprire una nuova sede in Italia, e in particolare in Toscana; diventerà una seconda casa dopo la prima aperta 5 anni fa nella Silicon Valley, nel 2024 apriremo la seconda sede a Siena”. L’annuncio è della Ceo Maddalena Adorno. L’azienda di biotecnologia con base nella Silicon Valley focalizzata sullo sviluppo di trattamenti che contrastano l’invecchiamento, è pronta a trovare una seconda casa, o meglio dire una seconda vita, proprio a Siena. In quella città che s’interroga e dibatte sul futuro del biotecnopolo tra silenzi e presìdi, dichiarazioni e smentite, in punta di piedi c’è chi ha scelto di investire. Il settore delle scienze della vita si conferma trainante per una città e un territorio che sono chiamati ad una nuova sfida, quella di saper rendersi all’altezza delle aspettative di chi ha scelto di fare impresa. L’annuncio della Dorian Therapeutics giunge proprio durante la missione delle 18 start-up e Piccole medie imprese innovative toscane a San Francisco, grazie al progetto “Casa Toscana” finanziato da Giunta e Consiglio regionale. La startup evoca il nome del celebre romanzo di Oscar Wilde e del suo protagonista che non voleva invecchiare mai. E quella vanità riconosciuta come la sindrome di Dorian Gray è la stessa su cui, per troppo tempo, si è specchiata Siena. Senza guardare a chi ha visto in Siena un’opportunità. Di chi ha saputo sfruttare solo il potere evocativo, e non la sindrome, di un celebre romanzo. Per scrivere una nuova pagina. In una seconda casa e per una seconda vita.
“L’idea è partita con ‘Casa Toscana’ nella Silicon Valley – spiega Adorno -. Avevamo il desiderio di aprire in Italia ma ‘Casa Toscana’ ha accelerato il processo e ci ha fatto capire che Siena e in particolare Toscana Life Sciences potesse essere il posto ideale per noi, per sviluppare una sinergia da un punto di vista clinico, di ricerca, sviluppo anche in collaborazione con il policlinico”.