“Palio scelta dei nostri giovani che hanno voluto dare un segno di discontinuità rispetto al passato”
Così il sindaco Luigi De Mossi ha commentato il drappellone del Palio straordinario svelato nel cortile del Podestà. “La Carriera è in onore della fine della Grande Guerra, e abbiamo un Palio che si può leggere in vari modi – ha detto – Il ritorno a casa di un soldato che fa omaggio dei propri sentimenti e della propria vita e dei propri valori alla persona amata. E’ un Palio che si riannoda ai drappelloni tradizionali, semplici, giusti, che ricordano la nostra vita e il nostro passato. E’ un Palio dove prevalgono i nostri sentimenti. La libertà è il valore fondamentale che emerge nel voler onorare la fine della Grande Guerra, è il primo valore civile, e lo facciamo attraverso il Palio”.
“E’ stato detto – ha aggiunto – che questo Palio aveva natura politica, non è così. E’ una scelta dei nostri giovani, che hanno voluto segnare, con la nostra Festa, un segno di discontinuità col passato. Il maestro Montesano si è calato bene nella nostra realtà guardando all’importanza del passato. Il messaggio è di pace, di un futuro che è donna, che si declina al femminile, omaggiando le donne della nostra città”.
“Ricordiamo la fine della drammatica guerra anche con lo splendido Masgalano realizzato da Sara Cafarelli ed offerto dal gruppo piccoli e giovani delle diciassette consorelle, che lo hanno commissionato all’unanimità e che andrà ad impreziosire il museo della Contrada più elegante nel corteo storico. Un Masagalano con i 17 barberi delle Contrade, insieme ed unite in segno di pace. La pace è uno dei pilastri su cui si è voluta edificare la nostra Nazione. Ma deve essere soprattutto il senso di ogni nostro comportamento quotidiano, il fine delle nostre azioni”
“E il Palio, la nostra Festa tanto unica e amata, può essere il miglior insegnamento di pace. Nel Palio non ci sono nemici, bensì rivali per 4 giorni. Ma la rivalità svanisce in fretta e ci ritroviamo uniti in eventi come quello di questa sera e poi ancora uniti a cantare, con i brividi sulla pelle, il canto della verbena. Viva quindi la Nostra Siena e buon Palio a tutti noi”.