De Mossi: "Ho mandato a casa la sinistra e non ho chiesto un euro alla Fondazione. Sono soddisfatto"

Il sindaco Luigi De Mossi ha presentato il rendiconto dei suoi cinque anni di governo a Siena. Sul rapporto con parte della sua maggioranza ha dichiarato: ""Non ho nessun tipo di rammarico, io ho provato fino in fondo a tenere insieme tutta la maggioranza, civici e partiti, poi se qualcuno vuole fare strade diverse è libero di farlo"

Di Simona Sassetti | 29 Marzo 2023 alle 12:02

“Ho fatto il sindaco nel periodo peggiore dal dopoguerra ad oggi. Aver fatto il sindaco in questo periodo è come avere fatto due mandati. Ecco perché basta un solo mandato, convinto che scendere dalla poltrona non indebolisce la mia personalità. Ho mandato a casa la sinistra e non ho chiesto un euro alla Fondazione. Il bilancio in questi cinque anni è tornato in attivo, dopo che era stato rosso per trenta”.

Inizia così il sindaco De Mossi la conferenza stampa di rendicontazione dei suoi cinque anni di governo a Siena.

“Sono stati cinque anni difficili – ribadisce -, segnati da crisi durissime, qualcuna accidentale e qualcuna determinata anche dagli errori del passato: il crollo di Monte dei Paschi, che ha lasciato dietro di sé un territorio impoverito; il Covid, con i suoi due anni di buio; il conflitto alle porte dell’Europa, che tutt’ora minaccia il nostro modo di vivere. Forse mai nella storia del Dopoguerra Siena ha dovuto affrontare altrettante sfide in così poco tempo. Problemi che qui si sono tradotti in ferite non solo materiali, uniche: i Palii perduti, l’allentamento della pratica di vita comunitaria che ci distingue, la consegna delle chiavi della città in Duomo, alla Madonna del Voto. Ma in tutte queste sfide, Siena ha sempre continuato a cercare la via della rinascita. Il 2022 è stato l’anno della ripartenza, con i due Palii celebrati dopo il lungo digiuno. E poi la riapertura al turismo, al mondo. Il ritorno alle attività in presenza delle Contrade. L’eccezionale e partecipatissimo Capodanno diffuso. Le medaglie ottenute dalle classifiche nazionali, che hanno nuovamente premiato il nostro come uno dei territori dalla più alta qualità della vita. Ma anche la scelta di destinare tante risorse ai contributi a famiglie e associazioni, per fronteggiare il caro bollette e il caro spesa: una scelta a difesa della comunità. Non solo. Chiudiamo il mandato con alcuni numeri che parlano da soli, e che penso sia importante condividere. Siena ha già ottenuto 30 milioni di euro di fondi PNRR, per progetti che modernizzeranno la città, e che lasciamo alla prossima Amministrazione da completare o cantierare. Così come lasciamo, per l’anno in corso, 112 interventi per 70 milioni di euro tra fondi comunali, europei, regionali, e appunto PNRR”.

Poi il sindaco De Mossi ha elencato, capitolo per capitolo, quanto fatto. Iniziando dal bilancio. “Il disavanzo trentennale è stato ripianato, mentre si è generato un avanzo di quasi quattro milioni di euro”. Poi ancora una stoccata verso le precedenti amministrazioni “Abbiamo fatto, dopo vent’anni che se ne parlava, la Fondazione Santa Maria della Scala, e l’abbiamo fatta in solo sei mesi e in questi giorni presenteremo il direttore artistico del Santa Maria della Scala- afferma il sindaco -. Dobbiamo ricollocarci, nonostante gli sforzi fatti per salvare banca Mps, e il turismo può essere il futuro. Un turismo culturale, un turismo adeguato.

“Aspetto fondamentale è stato anche il Biotecnopolo – aggiunge, aprendo il capitolo relativo alla “comunità senese” -, che deve necessariamente essere una filiera completa. Concludo dicendo che Siena è stata più forte del Covid e della crisi, non è un merito della mia giunta, che aldilà degli individualismo ringrazio, ma è il portato dell’antropologia e dell’identità senese, che si riconosce in se stessa. Questo siamo noi”.

Lasciamo una città più in ordine e più forte di quella che abbiamo trovato. La politica non fa parte del mio modo di essere, tutti noi sappiamo distinguere le sciocchezze dalla verità e se vi guardate intorno trovate una città più in ordine e poi forte e più disponibile a guardare con un occhio di speranza al futuro”.

E alla domanda se ci sia un po’ di dispiacere per come si è concluso il rapporto con parte della sua maggioranza, De Mossi ha detto: “Non ho nessun tipo di rammarico, io ho provato fino in fondo a tenere insieme tutta la maggioranza, civici e partiti, poi se qualcuno vuole fare strade diverse è libero di farlo”.

Simona Sassetti

Nasce a Siena nel 1991, lavora a Siena Tv dal 2016. Ha scritto prima sul Corriere di Siena, poi su La Nazione. Va pazza per i cantanti indie, gli Alt-J, poi Guccini, Battiato, gli hamburger vegani, le verdure in pinzimonio. È allergica ai maschilismi casuali. Le diverte la politica e parlarne. Ama il volley. Nel 2004 ha vinto uno di quei premi giornalistici sezione giovani e nel 2011 ha deciso di diventarlo



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