Otto minuti l’8 dicembre. Così il sindaco De Mossi ha scelto di sciogliere le riserve sulla sua ricandidatura facendosi, in buona sostanza, da parte, ribadendo la sua natura civica e rivendicando il buon operato del suo mandato. Non senza togliersi qualche sassolino dalla scarpa rivolgendosi a quelli che ha definito “malati della politica”. Mentre risuonavano le sue parole in sala delle Lupe erano assenti assessori e consiglieri comunali dei partiti che lo sostenevano e che sembrano averlo scaricato con un documento a firme congiunte. Mentre erano presenti le quote rosa della Giunta Fattorini e Apolloni ed esponenti del mondo civico vicini a De Mossi come Giusti o Chiti.
“Quello che dovevo dire l’ho detto – ha dichiarato De Mossi nel ‘day after’ a Siena Tv -, sono molto tranquillo e propositivo, perchè questa amministrazione ancora non ha concluso il suo lavoro”.
Ma l’onda lunga del suo annuncio non si è fatta attendere ed ha acceso le reazioni. Fratelli d’Italia, stavolta senza Lega e Forza Italia, in una nota sottolinea: “De Mossi ha dato una lezione straordinaria di stile e trasparenza, ribadendo che la politica deve essere servizio, non interesse né smania di potere. Il miglior modo per ringraziarlo della sua disponibilità e del suo servizio alla città è quello di proseguire l’opera di rinnovamento iniziata in questi 5 anni di amministrazione”. E poi conclude: “proseguiremo nel solco della continuità, insieme al centrodestra ed al mondo del civismo”.
E proprio dal mondo del civismo prende sempre più quota l’ipotesi che il centrodestra possa pescare per il prossimo candidato sindaco. Montomoli attende solo una telefonata per sedersi al tavolo dove ci sono già le sedie prenotate di Lega e Forza Italia. Manca solo la sedia del capotavola, quello che oltre ad essere Deputato in Parlamento è deputato alla scelta del candidato sindaco.
