“Possiamo far diventare il quartiere animato e vissuto”
Il candidato sindaco Luigi De Mossi ha commentato l’incontro avuto con i cittadini di Taverne, con cui ha discusso delle criticità del quartiere:”Molti e anche arrabbiati gli abitanti di Taverne d’Arbia – ha detto – che ieri ho avuto il piacere di incontrare e che ringrazio per le numerose segnalazioni dei tanti, troppi disservizi presenti in questo quartiere. Per fare buona Amministrazione bisogna ascoltare i cittadini e poi, come sto facendo con la mia squadra, trovare soluzioni – perché ci sono – da poter attuare il prima possibile.
La sicurezza e l’abbandono sono alcuni dei temi più sentiti da tutti voi. A Taverne ci sono edifici abbandonati, l’ex Molino Muratori è uno di questi. Un’area industriale di circa 20.000 mq che merita di essere riqualificata al più presto e nel frattempo messa in sicurezza perché anche pericolosa con pezzi di tegole che cadono vicini alla pensilina dove bambini e adulti aspettano i mezzi pubblici ogni giorno”
“Con una pianificata riqualificazione possiamo far diventare Taverne un quartiere animato e vissuto, e non solo da chi ci risiede -ha continuato – Portando di conseguenza sicurezza, controllo del territorio e benessere quotidiano. Il Comune può e deve ripristinare il decoro urbano. Con quale logica si pensano aeree verdi se poi si lasciano abbandonate e piene di sterpaglie? Sono rimasto poi colpito dalla scarsa illuminazione di alcune zone di Taverne. La figura del poliziotto di quartiere è stata fatta sparire da questa Amministrazione”.
“Una figura indispensabile invece per la sicurezza – ancora De Mossi – il poliziotto di quartiere diventa un confidente degli abitanti, vive quotidianamente la realtà della zona, diventa un punto di riferimento per i commercianti e un deterrente per chi ha intenzione di delinquere. Una figura che va ripristinata e che forse, ci fosse stata, si sarebbe accorta prima della presenza di “Johnny lo Zingaro” in una delle case di Siena Casa proprio qui a Taverne. I quartieri non devono essere dei “dormitori”, gli abitanti dei quartieri non sono cittadini di serie C e vanno ascoltati, sono il nostro megafono su tutto quanto non ha funzionato. Mi impegno – conclude – a dare ascolto e attuare soluzioni è ora di voltare pagina prima che sia troppo tardi”.