Dentro "Mare Fuori" il ciak di un senese. Il regista Carmine Elia racconta il successo della serie

Di Simona Sassetti | 21 Febbraio 2023 alle 17:47

Dietro all’enorme successo di Mare Fuori c’è anche lo zampino di un senese, o meglio un’ impronta artistica ben precisa dietro alla macchina da presa. Il regista della prima stagione è infatti Carmine Elia che vive insieme alla sua famiglia proprio a Siena. E’ stato lui ad individuare quei tantissimi talenti che con le loro fragilità, i loro vissuti, le loro emozioni, hanno fatto breccia nel cuore di moltissimi spettatori italiani che si sono letteralmente divorati tutte e tre le stagioni. A lui anche la scelta della canzone “O’ mar for”, diventata poi la sigla e che ha appena ottenuto il disco d’oro. Ma il merito non se lo vuole proprio prendere “non è merito mio – afferma a caldo, prima ancora di iniziare l’intervista – è dei giovani attori che hanno dato veramente tanto”. Elia sapeva già prima ancora di iniziare a girarla che dalla seconda stagione avrebbe lasciato il testimone a  Ivan Silvestrini per portarsi avanti in nuovi progetti, ma rimane molto attaccato a questa serie. “E’ stata una fortuna incontrare questi ragazzi che si sono saputi veramente spogliare – racconta -, rendendosi disponibili ad un gioco difficilissimo e altamente professionale, mi hanno dato di più di quello che io sono riuscito a dare a loro”.

Mare Fuori  sviluppa un tema complesso come quello del carcere minorile, ovvero l’istituto Penale per i Minorenni di Nisida, e per farlo è stato ricostruito un carcere presso la base navale della Marina Militare di Napoli. I personaggi si trovano a dover compiere la scelta di come affrontare il loro ruolo di adulti nel mondo, per questo il regista evidenzia come sia  difficile entrare dentro a quei personaggi e che il segreto resta portare se stessi in scena. “Abbiamo fatto vedere loro cosa accade a dei ragazzi all’interno di una gabbia – racconta Elia – cercando di capire che i reati commessi fuori sono stati commessi non perché il contesto di vita è fatiscente ma perché l’esempio degli adulti è quello sbagliato e le istituzioni non riempiono i vuoti lasciati”. All’interno dell’evoluzione di ogni personaggio ci sarà poi il momento in cui dovranno scegliere cosa essere una volta fuori di lì.  Un messaggio che lo stesso regista,  insieme alla moglie Paola Benocci (attrice della serie), racconteranno ai detenuti della Casa Circondariale di Siena. “L’incontro avverrà lunedì 27 febbraio, abbiamo accolto l’invito di Ugo Giulio Lurini che sta portando avanti il progetto Teatro e Musica- racconta Benocci-. Quello che porteremo è un messaggio di speranza, queste persone non sono invisibili, e devono avere l’opportunità di lavorare su stesse ed essere ascoltati per cercare di migliorarsi”.

Per Carmine Elia, che ha diretto fra le tante fiction anche Don Matteo, La dama velata e La porta rossa, è il momento di un nuovo progetto: ad ottobre uscirà infatti “Noi siamo leggenda”, una fiction fantasy che vedrà ancora insieme Nicolas Maupas e Valentina Romani. “E’ una storia di adolescenti e anche lì metteremo al centro dell’attenzione un tema a me molto caro, il passaggio verso l’età adulta”.

(Nella foto Carmine Elia, Paola Benocci, l’attore Carmine Recano e gli operatori sul set di Mare Fuori)

Simona Sassetti

Nasce a Siena nel 1991, lavora a Siena Tv dal 2016. Ha scritto prima sul Corriere di Siena, poi su La Nazione. Va pazza per i cantanti indie, gli Alt-J, poi Guccini, Battiato, gli hamburger vegani, le verdure in pinzimonio. È allergica ai maschilismi casuali. Le diverte la politica e parlarne. Ama il volley. Nel 2004 ha vinto uno di quei premi giornalistici sezione giovani e nel 2011 ha deciso di diventarlo



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