Diana Bacosi: "Passione per il mio sport grazie a babbo. La medaglia di Tokyo quella cui sono più legata. Politica? Perchè no"

La campionessa olimpica di tiro al volo di Cetona, più volte medaglia d'oro, si racconta a Buongiorno Siena

Di Redazione | 19 Marzo 2025 alle 17:00

Si è raccontata in collegamento con Buongiorno Siena, questa mattina, Diana Bacosi, campionessa toscana vincitrice della medaglia d’Oro nello skeet ai Giochi olimpici di Rio de Janeiro 2016 e a quelli di Parigi 2024 e della medaglia d’Argento sempre nello skeet ai Giochi olimpici di Tokyo 2020.

Una campionessa spesso “contesa” da Toscana e Umbria: “Una bella diatriba, ho vissuto a Cetona, ma sono nata a Città delle Pieve. Sono toscana ma anche umbra, sportivamente. La mia vita è a Roma ma appena posso torno a Cetona, mi rifugio lì per ricaricare le pile. La passione è nata grazie a mio babbo, cacciatore, frequentando i poligoni di tiro, sono cresciuta, tra cani, caccia e passeggiate nella natura”.

“Gli allenamenti sono dal lunedì al venerdì 9-15, nel weekend se non ho competizioni torno dalla famiglia – ancora Diana – i prossimi impegni? Quest’anno l’ho preso con più calma, non affronterà le prove di coppa del mondo, ma mi dedicherò al mondiale e al campionato europeo, che si tengono rispettivamente a luglio ed ottobre, mentre dal prossimo anno ricominceranno le qualificazioni per Los Angeles”.

“Se mi dà fastidio la minore considerazione rispetto ad altri sport? Non sono molto social e non amo stare in pubblico, sono riservata, ma capisco la nostra problematica, abbiamo un’arma e il nostro viene visto come uno sport pericoloso, una volta venimmo descritte come due mamme assassine, ma penso ci siano sport più violenti e pericolosi”.

La vittoria cui Diana è più affezionata? “Ogni medaglia è particolare, quelle più importanti le associo a uno stato emotivo, quella di Rio ad esempio la lego all’incredulità per il primo trionfo, a Tokyo affrontavo invece un periodo privato particolare ed ero quasi decisa a non partecipare, quella forse è la medaglia cui sono più legata, ho dimostrato di forza a me stessa, di quel che potevo fare”.

“Se mi chiamasse la politica? Per il mio territorio sono a disposizione, dovrei imparare però. Perchè no?” conclude.



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