Chiusi, continuano le indagini della Polizia. L’indiziato ritenuto responsabile del decesso di altre tre persone
Indagini a tutto campo della Polizia a seguito del decesso del diciottenne rumeno trovato morto in casa, in via Oslavia a Chiusi il 29 giugno scorso (LEGGI QUI: https://www.radiosienatv.it/ragazzo-di-18-anni-trovato-morto-in-casa-ipotesi-overdose-polizia-indaga/ ).
Nel pomeriggio di giovedì 12 luglio scorso, il personale della Squadra Investigativa del Commissariato P.S. di Chiusi- Chianciano Terme, in collaborazione dei colleghi della V Sezione della Squadra Mobile della Questura di Perugia, su disposizione del P.M. presso la Procura della Repubblica di Siena, titolare delle indagini per il decesso a causa di Overdose del giovane diciottenne, in piena sinergia con la procura della Repubblica di Perugia hanno proceduto al fermo di un cittadino tunisino, T.M. di anni 26, fortemente indiziato di essere il responsabile della cessione della sostanza stupefacente che avrebbe causato la morte del giovane diciottenne.
Il risultato ottenuto, è la conseguenza di una complessa attività d’indagine avviata nell’immediatezza del ritrovamento del corpo senza vita del giovane e che, a distanza di circa due settimane, ha portato gli investigatori della Polizia di Stato a dare un volto allo spacciatore, pregiudicato per reati specifici in materia di stupefacenti, accusato di aver ceduto la dose di eroina che è costata la vita al giovane.
Gli investigatori del Commissariato di Chiusi-Chianciano Terme, che hanno lavorato senza sosta in questi giorni, sono arrivati, grazie anche alla massima collaborazione con i colleghi umbri, a T.M. dopo lunghi pedinamenti e appostamenti, interrogatori nonché intercettazioni telefoniche disposte dall’Autorità Giudiziaria.
Il tunisino, è stato rintracciato nel pomeriggio di giovedì scorso a Perugia con addosso, opportunamente occultata, anche dell’eroina pronta per essere spacciata.
T.M, che tra l’altro è stato ritenuto in passato responsabile anche della morte di altre 3 persone per overdose, avvenute nel 2012, dopo essere stato perquisito dagli agenti operanti è stato tradotto al carcere Perugino e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente.