FILCAMS CGIL e FISASCAT CISL condannano le decisioni assunte dalla Fondazione MPS
“Alla fine della scorsa settimana la Deputazione Generale della Fondazione Mps ha approvato il Documento di Programmazione Strategica Pluriennale (DPSP) per gli anni 2017-2019. Si sarebbe dovuto trattare di un mero aggiornamento del DPSP dello scorso anno, considerando che la Deputazione è ormai in scadenza – afermano FILCAMS CGIL e FISASCAT CISL in una nota stampa -. Al contrario, mentre le linee programmatiche relative all’attività istituzionale e alla gestione del patrimonio sono rimaste grosso modo le medesime, quasi fossero materie di scarso interesse, l’ultima pagina del Documento è stata consacrata ad un attacco durissimo al personale dipendente di Fmps.
Il Documento dice molte cose.
Non dice, però, che i dipendenti della Fondazione, tra 2012 e 2015, sono passati da 40 a 30 unità, che il loro costo complessivo ha subito un’importantissima flessione – di oltre 4 milioni di Euro – e che tale risultato è stato raggiunto anche grazie agli stessi lavoratori, i quali, volontariamente, si sono tutti ridotti i propri emolumenti di circa il 40%.
Il Documento, inoltre, non dice che quegli stessi dipendenti si sono resi disponibili, in questi ultimi anni, a svolgere non soltanto il proprio lavoro di tutti i giorni, ma anche le ulteriori attività richieste dalla nuova mission della Fondazione a sostegno della comunità e degli enti non profit del territorio. Senza mai lamentarsi, ed anzi sposandone appieno il carattere innovativo, senza richiedere niente, salvo un po’ di formazione specifica che non è mai stata organizzata e che – obiettivamente – richiamata in fine di DPSP suona quasi come una beffa.
Non dice neppure che, anche qualora il costo del personale fosse sempre stato pari a zero, i bilanci di quattro esercizi sugli ultimi cinque avrebbero comunque continuato a chiudere con una perdita.
Il problema della Fondazione Mps non è rappresentato dal proprio personale, che anzi ne è la principale ricchezza, bensì dalla gestione delle sue risorse patrimoniali, che – ridottesi drasticamente nel biennio 2011-2012 per le note vicende della Banca Conferitaria – richiedono ora di essere investite con particolare oculatezza. In proposito, si rileva come la gestione delle risorse affidate alla struttura interna stia, nel corso dell’anno, producendo risultati significativi, al momento anche migliori di quelli dell’investitore professionale cui è affidato il resto del patrimonio gestibile.
La Deputazione Amministratrice, invece, ha immediatamente preso atto degli indirizzi del DPSP, licenziando un dirigente e un quadro direttivo, e il modo ancor ci offende. Ci offende: sia perché si tratta di persone che hanno visto nascere la Fondazione e le hanno dedicato venti anni del loro lavoro, e solo per questo avrebbero meritato un più dignitoso trattamento, piuttosto che una semplice letterina su una scrivania; sia perché – per la prima volta – la Fondazione (che pontifica di inclusione lavorativa e di welfare a Siena) licenzia non un dirigente, ma un “comune” dipendente, certamente non responsabile dello sfacelo degli ultimi anni.
L’assemblea, nell’esprimere la massima solidarietà nei confronti dei due colleghi licenziati, dà mandato alle Organizzazioni Sindacali di categoria FILCAMS CGIL e FISASCAT CISL affinché si attivino nei confronti della Fondazione per scongiurare il ripetersi di simili ingiustificabili eventi e al contempo individuare tutte le soluzioni possibili tese a mitigare le conseguenze, di per sé pesantissime, della scelta effettuata.