La famiglia del diplomatico senese ucciso a Caracas non riesce ad avere notizie
E’ stato trovato morto nella città più violenta e pericolosa al mondo, Caracas. Traffico di droga, guerra fra bande, corruzione e povertà. Decine e decine di omicidi in un anno. Chissà quanto sognava la tranquillità della sua Sinalunga, Mauro Monciatti, di cui assaporava colori e profumi ogni volta che tornava per abbracciare i familiari.
Conosceva bene i rischi del Paese sudamericano ma rientravano nel suo lavoro: era un alto funzionario del Consolato italiano in Venezuela, a Caracas appunto.
Un giallo la morte del 63enne che, sarebbe stato trovato senza vita nella propria abitazione. “Non abbiamo ancora notizie precise sull’accaduto”, sussurra con un filo di voce il fratello Moreno, che vive a Sinalunga. Hanno appreso la notizia dai giornalisti e si sono messi in contatto con la moglie e con i figli, che non erano con lui a Caracas “ma anche loro non sanno niente, non riescono a sapere niente”.
Il decesso è stato confermato dalla Farnesina ma sono in corso indagini per stabilire le cause su cui le autorità non hanno fatto alcun tipo di dichiarazione. Secondo fonti non ufficiali citate dalla stampa locale, potrebbe essere stato causato da ferite di arma da taglio. Sul posto gli uomini della polizia e della divisione contro gli omicidi e la scientifica per fare luce sul caso.