“L’Azienda ospedaliero-universitaria Senese è a lavoro per analizzare le criticità verificatesi negli ultimi giorni e migliorare così la presa in carico delle esigenze di salute dei pazienti che si rivolgono al Pronto Soccorso dell’ospedale di Siena».
Questo il messaggio che il direttore generale, il professor Antonio Barretta, diffonde all’indomani dell’iper-afflusso in Pronto Soccorso registrato nella giornata di lunedì 25 luglio. Un evento straordinario che ha portato la direzione aziendale dell’ospedale Santa Maria alle Scotte ad accelerare i lavori e i confronti con l’Azienda Usl Toscana sudest e gli altri attori del soccorso del territorio, per discutere dell’accaduto e definire insieme strategie e procedure per la gestione dei picchi di presenze in Pronto Soccorso.
Anche nella mattinata di oggi, alle ore 6 del mattino, c’erano già 41 pazienti in Pronto Soccorso, diventati 70 alle ore 12 con 8 codici “1” (ex rossi, massima urgenza) e 13 codici “2” (ex gialli, urgenza indifferibile), codici ad alta priorità che impegnano massimamente il personale; ben 46 però i casi presenti di pazienti con bisogni di salute differibili, minori e non urgenti.
“A settembre organizzeremo dei confronti pubblici per illustrare i progetti in corso tesi a migliorare il nostro Pronto Soccorso, così da poter ricevere anche spunti e suggerimenti da parte dell’utenza – spiega ancora il professor Antonio Barretta -. Ci siamo già attivati in tal senso: lo dico anche per rassicurare i nostri pazienti, cui rivolgo ancora le mie scuse, così come al mondo del volontariato, per quanto accaduto ieri. Al tempo stesso però – aggiunge il professor Barretta -, ci tengo a ringraziare i nostri professionisti che quotidianamente portano aventi un lavoro encomiabile, senza interruzioni, specialmente nei momenti più duri e difficili come quelli che si sono verificati nelle ultime ore».
Diverse e molteplici le cause delle criticità registrate in Pronto Soccorso, dovute in parte all’aumento degli accessi, circa 170 al giorno e tornati in linea con i dati del 2019, e in parte alla recrudescenza dell’infezione da Covid-19, con circa 15/20 pazienti positivi al Covid in ingresso che richiedono più tempo e complessità di gestione. Ma non solo: «Un numero significativo di pazienti, oggi circa 30, sono anziani con più di 80 anni – prosegue Barretta -. Si tratta pertanto di pazienti cronici e non acuti che richiederebbero una risposta alternativa. Inoltre, alcuni di questi pazienti anziani provengono da residenze sanitarie dove sarebbe utile ricevere l’intervento medico sul posto per una risposta assistenziale più adeguata, anziché inviare, come accade in questo periodo, i pazienti in ospedale.
Infine, in merito alle dichiarazioni del Sindaco di Siena, che nei giorni scorsi ho più volte cercato invano per aggiornarlo della situazione, auspico che la comunicazione fra le nostre istituzioni si riattivi presto poiché alcune criticità potrebbero essere superate anche grazie al suo sostegno. L’Azienda ha fatto e continuerà a fare la sua parte ma ha bisogno anche del sostegno del Comune di Siena”.