Disboscamenti massicci in provincia di Siena, a rischio ambiente e memoria

La denuncia durante la trasmissione L'Altra Faccia. In pericolo anche il Montemaggio simbolo della lotta al fascismo

Di Cristian Lamorte | 26 Aprile 2024 alle 18:20

Possibile che noi tagliamo con tanta facilità invece di preservare un bene così importante? Questa è la nostra prima difesa per la terra. Dobbiamo smettere di tagliare i boschi, dobbiamo conservarli così da conservare i nostri beni idrici, i fiumi, la qualità delle acque e anche il suolo. E’ qualcosa sta veramente alla base del nostro futuro”. Il grido di allarme del Coordinamento Montagnola Senese è giunto durante la trasmissione “L’altra Faccia” e si è alzato, il 25 aprile, da un luogo simbolo della lotta al fascismo in provincia di Siena: il Montemaggio. In quegli stessi boschi dove persero la vita 19 partigiani per mano della Guardia Nazionale Repubblicana, oggi, 80 anni dopo, sono gli alberi a cadere per mano dell’uomo.

La memoria è prima di tutto la memoria del nostro territorioha detto Elisabetta Menchetti del Coordinamento Montagnola Senese – . Dobbiamo avere la massima cura del nostro territorio. Io mi domando dove si nasconderebbero oggi i partigiani? Dov’è questo bosco che ha protetto la resistenza? Che cose ne è rimasto?”

Gli ultimi anni hanno visto la Montagnola senese e non solo colpiti da una serie di tagli indiscriminati che hanno minato parte della bellezza di numerose vallate e versanti. Un ambiente straordinario per il patrimonio geologico, naturalistico e anche storico è stato messo a repentaglio a causa della fame di biomasse.

Recentemente abbiamo fatto un documentario dal titolo “Boschi toscani, una scomoda verità” dove denunciamo proprio questi tagli eccessivi che sono stati fatti nella regione e in provincia di Siena” ha spiegato Gaia Cappelletti del wwf di Siena.

Cristian Lamorte

Giornalista dal 2006 ama il suo mestiere perché gli consente di alzarsi ogni mattina senza sapere cosa farà del resto del giorno. Ama le storie, quelle da leggere e quelle da raccontare. Detesta chi guarda invece che osservare, predilige un ricco silenzio ad un povero sproloquio. Nel tempo libero si dedica ai libri e al cammino, in un costante passo dopo passo lungo la linea sottile tra ragione e follia. La stessa linea che lo spinge a ricercare ogni giorno, dopo essersi svegliato, una nuova pagina da scrivere.



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