“I nostri comuni appenninici sono al centro di un balzello, che risale al Governo Monti, quello delle seconde case per cui quando nei comuni si supera un certo numero di seconde case si prendono risorse dalle imposte comunali per darle allo Stato, per dare soldi ai comuni disagiati”. Il presidente Eugenio Giani ha risposto così all’interrogazione del consigliere regionale Stefano Scaramelli (IV) in merito ai disservizi registratisi all’Amiata in concomitanza con l’inizio della stagione sciistica. Già la scorso sabato non c’è stato il bis di quanto accaduto sabato 21 e domenica 22 dicembre. Il transito e la sosta verso la vetta sono stati gestiti come si doveva dalla Polizia provinciale, supportata da quella del Comune di Abbadia San Salvatore, ma la minaccia di problematiche ulteriori nei prossimi week end resta alta. Per questo Scaramelli ha presentato un’interrogazione affinché siano adottino provvedimenti concreti ed urgenti per garantire la fruibilità delle vie d’accesso e degli impianti. A queste richieste il presidente ha risposto di aver parlato con il sindaco Tondi dando tutta la sua disponibilità”. Sulle tempistiche per interventi correttivi per risolvere i disagi per la chiusura degli impianti di risalita, Giani ha detto di essere in attesa delle “richieste concrete del sindaco”. Ma Scaramelli si aspettava risposte più precise.
“Ho puntualizzato in Consiglio che serve maggiore organizzazione, più dialogo tra le Amministrazioni e una viabilità alternativa di accesso alla vetta – spiega Scaramelli – i sensi unici inseriti dopo la nostra interrogazione rappresentano un miglioramento per l’accesso agli impianti ma si può articolare meglio la viabilità: il servizio navetta deve essere cofinanziato dal sistema pubblico, e nel contempo ci vuole massima attenzione agli impianti. C’è bisogno di investimenti e monitoraggio continuo, Amiata è la montagna della Toscana, produce ricchezza e attira turisti anche da altri territori”.
“Mi aspettavo risposte precise – ha risposto però Scaramelli – l’interrogazione verteva su questioni puntuali. Quello che si è verificato nella giornata del 21 e del 22 nel territorio senese è un tema serio, non c’è stata la possibilità da parte dei cittadini di arrivare in vetta all’Amiata perché il traffico si è bloccato e non è stato possibile fruire degli impianti che erano chiusi”. L’invito di Scaramelli è “a controllare il corretto funzionamento degli impianti anche a fronte dei contributi erogati dalla Regione”. “L’interrogazione – ha aggiunto – ha avuto il suo effetto perché nelle giornate del 28 e 29 ci sono stati miglioramenti”. “Chiedevamo di condividere con l’assessore l’organizzazione della viabilità, dei miglioramenti ci sono stati con dei sensi unici e dei bus navetta”. “Servirebbe – conclude Scaramelli – una maggiore comunicazione e relazione tra gli enti e l’idea di percepire la montagna non più come il versante senese e grossetano e offrire servizi diversi ma un unico servizio comunicato all’esterno”.